Inserita in Attualità il 24/08/2013 da Redazione

VALDERICE: POLEMICHE SULLE DONAZIONI QUADRI DELLA MODONNA

Per sancire l'evento, il prossimo 27 agosto ci sarà una vera e propria cerimonia in cui sarà presente anche l'arcivescovo di Trapani mons. Plotti, oltre a tutti i consiglieri comunali. Tra essi, anche Costanza Giurlanda, che respinge con forza l'invito e con una nota accusa l'amministrazione di vero è proprio "sfratto" delle Madonne. "Mai uno scempio di tale portata culturale - si legge nella lunga nota- era avvenuto nel nostro territorio sancito bell’appunto da un ignobile delibera che spazza in un sol colpo 400 anni di storia dell’agroericino e con l’avallo di chi questo patrimonio storico e religioso dovrebbe difendere”. L’ingegnere Giurlanda ricorda l’iter che ha portato alla collocazione dei due quadri”, quello della Madonna di Custonaci presso l’edificio sede del consiglio comunale e quello della Madonna della Misericordia presso il Palazzo municipale. Quello della Madonna di Custonaci voluto a gran voce dai consiglieri dell’Unione dei Comuni Elimo Ericini di cui si fece portavoce l’ex sindaco di Valderice. Nella considerazione che la sede del Consiglio Comunale di Valderice è anche sede del Consiglio dell’Unione dei Comuni che con grande intuito e lungimiranza deliberò che quella “Madonna” divenisse Santa Patrona di tutto l’Agro Ericino e quell’icona presso la sede ufficiale dell’Unione fosse un punto importante di riferimento della nostra identità storica e religiosa. Tra l’altro alla cerimonia di inaugurazione parteciparono oltre a tutti i vertici istituzionali dell’Unione e quelli dei Comuni aderenti partecipò anche il compianto padre Rosario Vanella che di quel percorso ne fu l’ispiratore. Sfrattare questo quadro dalla sede dell’Unione fa ritornare indietro di anni un percorso di fede e valorizzazione della nostra storia”. Quanto poi al quadro della Madonna di Misericordia, “questo è un punto di orgoglio tutto valdericino. Non abbiamo rinnegato mai la nostra Santa Padrona di Custonaci ma l’ex sindaco di Valderice Camillo Iovino così come si è speso a difenderne quell’identità ha voluto contribuire anche a fare uscire dall’oblio dell’indifferenza la storia di un santuario Mariano quello di Misericordia che ha rappresentato con la Madonna di Custonaci le fondamenta storico religiose della nostro Agro. Vorrei ricordare – aggiunge la Giurlanda- che quando la processione di Quella di Custonaci si fermava alla Cappella del Cavaliere tutti i pellegrini si recavano a pregare presso il vicino Santuario della Misericordia. E nei periodi di pestilenza o carestia, tutte e due le Madonne venivano portate in processione ad Erice vetta. La comunità di Misericordia con in testa il suo parroco Francesco Pirrera in questi anni con esemplare sforzo e con la condivisione della amministrazione comunale ha cercato di valorizzare tale identità storica e religiosa anche con la proposta, ora che la Madonna di Custonaci è ormai diventata la santa Patrona dell’Unione dei Comuni, che la Madonna della Misericordia potesse assurgere, valdericini volendo, a Santa Padrona del Comune contribuendo a rafforzare il forte legame con tutta la comunità locale”. Poi, l’affondo politico :”Vedersi ritornare (rifiutare) da parte del Comune il più bel regalo che i valdericini potevano ammirare presso il loro Municipio, e tra l’altro anche considerando l’innata laicità della sinistra, rimane un opera d’arte, uno splendido e prezioso quadro del Carreca autore storico fra i maggiori del trapanese di cui molti valdericini sconoscono la bellezza. Comprendo l’astio politico che in questi anni ha caratterizzato il deprimente confronto democratico che prima ha portato ad una critica aspra sull’opportunità dell’acquisto che per alcuni esponenti della sinistra ha rappresentato uno sperpero di denaro pubblico anche se i due quadri tra l’altro commissionati a Michele Fundarò e Sasà Anselmo sono costati meno di 500 euro ciascuno. Ora quella stessa parte politica, al potere, ne vuole l’eliminazione fisica e tenta di sfrattare con l’odio politico anche le nostre fondamenta sociali e religiose”. La Giurlanda è critica anche per quanto scritto in delibera:”..tale scelta contrasta con il ruolo istituzionale dei siti interessati, oltre che con la loro natura esclusivamente laica e plurale e, che gli orientamenti politico-religiosi vanno separati dal ruolo delle assemblee elettive e dei luoghi di rappresentanza, come prescritto dalla Costituzione Italiana e come più volte ribadito dalla Corte Europea”. A quanto pare – sottolinea la Giurlanda- è iniziato un nuovo percorso laico della pubblica amministrazione valdericina, appare chiaro che con questa logica dovrà essere tolto anche l’icona della Madonna di Custonaci della stanza del Sindaco nonché tutti i crocefissi collocati all’interno degli uffici del palazzo municipale, e nelle scuole valdericine, evitare, soprattutto, che il Sindaco partecipi con la fascia tricolore “Istituzionalmente” alle processioni delle varie parrocchie al fine di non turbare gli orientamenti religiosi degli altri cittadini e non essere redarguito dall’Unione Europea. Anche se sono convinta che il vano scala del Municipio e quello che porta all’Aula consiliare non penso che possano definirsi “sedi istituzionali” ma non voglia Iddio che la Corte Europea possa arrabbiarsi! Se si volevano cancellare le tracce della precedente amministrazione bastava togliere il piccolo epitaffio a nome di un sindaco avversario che ne ha sancito la collocazione. Sono certa che anche quel sindaco, conoscendone l’impegno da cattolico, per la valorizzazione dei nostri presidi storico religiose condividerebbe che meglio fargli un piccolo torto eliminando una targhetta che sfrattare i quadri delle “ Nostre Madonne”. In conclusione la consigliera comunale annuncia la sua assenza alla cerimonia di consegna delle tele “per i motivi che le ho espresso” e, da valdericina e da “agroericina” dice di non essere “ orgogliosa, anzi indignata” invitando il primo cittadino a “disdire la manifestazione e magari prima, rispettando la sua laicità, possa prendere consiglio attraverso un espresso mandato rispettivamente del Consiglio Comunale o di quello dell’Unione dei Comuni. Non so, dopo questa delibera, come potrà presenziare alla processione dello sbarco della Madonna o qualunque altra con addosso la fascia tricolore in rappresentanza “istituzionale” della propria comunità. Spero che la politica possa venire a miti consigli e ringrazio quanti possano contribuire nei tempi e nei modi che riterranno opportuni affinché quei quadri rimangano dove sono stati collocati, anche la scelta della data la ritengo poco opportuna. Quando tutto l’agro ericino festeggia la Sua Santa Patrona il Comune di Valderice la sfratta assieme a quella della Misericordia dal Municipio… data da ricordare sicuramente…”. A stretto giro di posta, siamo certi, la risposta del sindaco.