Inserita in Attualità il 18/09/2013 da Redazione
Marsala, Istituto Giovanni XXIII: si chiede chiarezza e mobilitazione
“Tale situazione di crisi, che si è tramutata in un ritardato pagamento degli stipendi al personale e delle spettanze a fornitori e professionisti, è stata la causa di una serie di manifestazioni di protesta da parte del personale, e di incontri da parte delle OO.SS. con la Parte datoriale, con l'A.C. e con la Commissione Consiliare Servizi Sociali del Comune di Marsala, volti ad affrontare e tentare di risolvere l'annoso problema (per un fatto conoscitivo si informa che il personale dipendente, 20 lavoratori a tempo indeterminato e 20 a tempo determinato, non percepisce gli emolumenti dello stipendio da circa 21 mesi, una situazione inammissibile in un Paese che si proclama civile).
Gli incontri voluti dalle OO.SS. avevano la finalità di mettere a conoscenza le Istituzioni interessate della grave situazione economica deficitaria che l'Ente sta attraversando già da alcuni anni, senza soluzioni di prospettiva, e tendevano a sollecitare l'Amministrazione dell'Istituto a rilanciare la struttura attraverso un Piano Industriale, rivolto ad incrementare il numero di anziani ricoverati e/o convenzionati con i privati o con gli Enti Pubblici del territorio, utile a sostenere e riequilibrare le spese correnti.
Purtroppo le nostre sollecitazioni sono rimaste disattese e le diverse azioni di rilancio proposte dai vari Commissari e C.D.A., che si sono succeduti ai vertici dell'Istituto, non hanno sortito alcun effetto e alla data odierna nessuna convenzione è stata stipulata con A.S.P. e Comune e non c'è alcuna certezza documentale che ciò avvenga nell'immediato futuro.
Dall'anno 2005 la presenza degli anziani nell'Istituto ha registrato un calo costante, fino a raggiungere il 60 % in meno di presenze, e conseguentemente il disavanzo economico è aumentato proporzionalmente raggiungendo una perdita in Bilancio di quasi 2 milioni di euro.
Per quanto di nostra conoscenza, nell'ottica di ripianare il debito accumulato, una possibile eventuale vendita del patrimonio dell’Ente, anche quando dovesse pervenire la necessaria autorizzazione da parte della Regione, sarebbe sottoposta a pignoramento immobiliare da parte dei dipendenti per il pagamento dei crediti vantati e, quindi, l’alienazione degli stessi sarebbe impossibile tramite i normali canali (asta pubblica o trattativa privata).
Da ricordare, inoltre, l’insostenibile situazione di malfunzionamento di alcuni impianti della struttura che andrebbero sottoposti all'adeguamento normativo vigente, previsti dalla Legge 626/1994 e dal Decreto Legislativo n. 81/2008 recanti misure per la tutela della salute e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso la predisposizione e l'attuazione dei DVR previsti.
È chiaro, comunque, che la struttura e le finalità dell'Istituto "Giovanni XXIII" si prestano in maniera alquanto naturale al servizio sociale da rendere e di cui il territorio indiscutibilmente necessita.
Risulta inoltre alla scrivente che il Commissario Straordinario precedente, Dott. Giovanni Riggio, preso atto della disastrosa situazione finanziaria dell'Ente, ha attivato le procedure di richiesta di "estinzione" previste dall'art.34 L.R. 22/1986, con delibera commissariale n.244 del 16.11.2012 in possesso degli uffici preposti presso l'Assessorato Regionale della Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro, evidentemente nella consapevolezza che solo interventi di carattere straordinario da parte delle Istituzioni preposte (Comune di Marsala e Regione Siciliana) potranno salvare l'Istituto "Giovanni XXIII" da una inevitabile chiusura e potranno continuare a garantirne il corretto funzionamento.
Si sottolinea che i bilanci consuntivi e preventivi dell’Ente sono soggetti all’approvazione della Regione Siciliana e che l’Assessorato alla Famiglia era, ed è, perfettamente a conoscenza della situazione debitoria che annualmente aumentava, ed aumenta, in maniera esponenziale. Ulteriore prova di ciò, è la concessione annuale di un contributo per il parziale ripiano del disavanzo dell’Istituto in parola.
Tutto ciò premesso, la scrivente Federazione ritiene che essendo esperiti tutti i tentativi possibili volti a risanare l’Ente di che trattasi e non essendovi più alcuna prospettiva di risanamento interno perseguibile, le vie da seguire siano sostanzialmente solo due:
1. in extremis, il deficit finanziario dell'Istituto deve essere risanato dal Comune di Marsala, territorialmente competente, e dalla Regione Siciliana; inoltre, proporre di stipulare nuove convenzioni con i comuni limitrofi o l'A.S.P., anche con l'attivazione di servizi diversi da quelli normalmente erogati dall'Ente, che garantiscano il pagamento all’Istituto degli oneri generali di gestione.
2. l’unico altro intervento possibile, è l’estinzione dell'Istituto ai sensi e per gli effetti dell’art. 34, L.R. n. 22/1986.
Atteso quanto sopra, si chiede un urgente incontro con la S.V., alla presenza del Sindaco di Marsala e del Rappresentante Legale dell'Ente, al fine di verificare quali delle soluzioni prospettate sia fattibile nell’immediato e comunque in tempo per evitare ulteriori e più gravi danni, che potrebbero sfociare anche in azioni eclatanti facilmente ipotizzabili, ma plausibilmente non prevedibili, da parte del personale dipendente.
In attesa di urgente riscontro, si porgono distinti saluti”.
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