Inserita in Attualità il 23/10/2013 da Redazione
IMMIGRAZIONE. LA COMUNITÀ ERICINA FARÀ LA SUA PARTE
Presenti all'incontro, oltre allo stesso Sindaco Tranchida e al consulente gratuito per il centro storico sig. Pollino Lucio, il delegato della Coop Insieme a Colori (affidataria del servizio per il Ministero dell'Interno), l'Arciprete Mons Pietro Messana, il Comandante della locale Staz Carabinieri M.llo Pace, il portavoce del locale Comitato cittadino, Piervittorio Demitry, oltre ad una folta delegazione di donne e operatori commerciali residenti del centro storico.
Il Sindaco, ricordando come assai simili ma forse meno atroci, le tante storie sopite e meno degli emigranti ericini e siciliani, ha dato notizia che a giorni, da Lampedusa, arriveranno 16 donne nigeriane ed un bimbo di 1 anno, richiedenti asilo politico e che permarranno ad Erice fino al 31/12/2013, per poi proseguire nella destinazione che le competenti autorità assegneranno. Gli "ospiti" verranno accolti presso le Scuole Elementari di via Nunzio Nasi, di questi giorni interessati dai necessari lavori di adeguamento, arredamento e ulteriore messa in sicurezza per essere riadattati a confortevole foresteria. Le donne accolte in Erice, previo corso di alfabetizzazione verranno anche impegnate, secondo le attitudini accertate, in lavori di pubblica utilità e/o anche presso attività private locali (laboratori artigianali, ristorazione, ecc). La comunità, superato il primo periodo di "adattamento" delle ospiti intende proporsi anche per concorrere nell'organizzazione di attività d'integrazione e condivisione sociale e di vita comunitaria del breve periodo di permanenza delle stesse in Erice.
“La millenaria storia di Erice e delle comunità ericine, la sua dimensione culturale nell'accoglienza e valorizzazione dei diritti umani e civili - dichiara il Sindaco Tranchida - non ha soste temporali e non guarda al colore della pelle dei propri simili, ed oggi vuole dare un suo piccolo ma significativo contributo nell'offrire anche un po' di serenità a chi ha ancora negli occhi, lucidi di dolore e atrocità inenarrabili, la visione della speranza di libertà ed il diritto al riscatto umano e civile”.
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