Inserita in Attualità il 24/10/2013 da Redazione
ALLA RICERCA DEL TRENO PERDUTO
L’occasione di prendere un treno importante l’ha offerta, oggi, la CISL siciliana con l’incontro intitolato, appunto, ALLA ICERCA DEL TRENO PERDUTO: conclusione di un itinerario ferroviario, che ha portato i dirigenti del sindacato nei principali scali siciliani.
Proposte, denunce, disservizi, abusi e soprusi posti su un tavolo attorno al quale si sono riuniti i massimi dirigenti di Rete Ferroviaria e di Trenitalia, rappresentanti dell’industria, del sindacato, della politica locale e regionale, i sindaci di Palermo, Catania e di altre città.
Non hanno colto l’occasione il sindaco di Trapani e qualche altro del comprensorio, come Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano, tutte città interessate allo sviluppo ferroviario. Eppure il nostro territorio è stato sempre la cenerentola della rete ferroviaria italiana, sempre al centro di grandi progetti e di strabilianti promesse e sempre dimenticato.
Nel 1950 l’ing. Salvo progettò, per conto della Camera di Commercio, lo spostamento a Xitta della stazione di Trapani. Il progetto è rimasto nel cassetto del Ministero dei Trasporti. Lo spostamento a Milo, come previsto dal piano regolatore in vigore, è lontano dall’esecuzione; l’elettrificazione della linea Palermo – Trapani – Castelvetrano, proposta dal ministro trapanese Bernardo Mattarella non è stata mai realizzata.
Trapani è tornata lontana dai centri decisionali e rischia di arretrare al ruolo di colonia di Palermo, com’è stata considerata per diversi decenni.
La presenza all’incontro del presidente della Regione, piuttosto che rappresentare una garanzia per tutti,in mancanza di rappresentanti locali, potrebbe penalizzare ulteriormente il trapanese ed altre zone interne dell’isola, che dallo sviluppo ferroviario potrebbero approfittare per far decollare l’occupazione e, quindi, lo sviluppo sociale ed economico da sempre promesso in tutte le consultazioni elettorali e da tutti i colori politici.
Ma il Comune di Trapani, come accadeva nel passato, è tornato a perdere gli appuntamenti con la storia. Non lo dimentichino i padri con figli disoccupati, quelli che hanno perduto il lavoro e quelli che non l’hanno mai avuto.
Questi sono treni che non passano due volte!
Vito Palmeri
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