EBOLA: PIANO DELL’ASP DI TRAPANI PER EVENTUALI CASI
La gestione presso le strutture sanitarie del territorio trapanese delle fasi iniziali di un eventuale caso, sospetto o accertato, di un paziente affetto da virus ebola. È quanto predisposto nel piano attuativo aziendale emanato dalla direzione strategica dell´Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, sulla base del decreto “Malattia da virus ebola - Implementazione sorveglianza e Case management” dell´assessorato regionale della Salute diretto da Lucia Borsellino. «Il piano – ha dichiarato il direttore generale Fabrizio De Nicola – è stato stilato dopo un tavolo tecnico con tutti i direttori sanitari ospedalieri e di presidio, e i responsabili dei dipartimenti e servizi di prevenzione, emergenza, formazione, rischio clinico, malattie infettive, patologia clinica e farmacia ospedaliera. Saremo così pronti a trattare in tutta sicurezza eventuali casi sospetti, che dovessero presentarsi nella nostra provincia».
Nel piano sono previste una serie di azioni: posti letto dedicati in isolamento in un locale nei pronto soccorso per triage, con ingresso autonomo per l’isolamento del percorso dove andrebbe a transitare il presunto malato affetto da ebola; ricognizione e implementazione materiale per gli operatori sanitari impiegati nell’assistenza diretta al malato per fornire loro i “Dispositivi di Protezione Individuali” che abbiano delle caratteristiche specifiche “per contenimento di rischio microbiologico” (tute idonee, doppi guanti in nitrile, occhiali, visiere, ecc); procedure da adottare nei casi sospetti con esecuzione degli esami di laboratorio per ricerca ed identificazione degli agenti responsabili di febbri emorragiche (test malaria, tubercolosi, ecc) e stabilizzazione del paziente, per poi trasferire il paziente sintomatico al Centro individuato nel decreto assessoriale. Nel caso in cui invece ci si dovesse trovare di fronte ad un caso di malattia accertata, si dovrà procedere al trasporto del paziente in alto biocontenimento (nel rispetto delle direttive e dei regolamenti vigenti verso strutture ospedaliere attrezzate per fronteggiare tale fattispecie). L´istituto di riferimento per la gestione dei casi è l´Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Altra operazione fondamentale, risulta quella di rasserenare il personale sanitario e del comparto – il virus, infatti, è trasmesso da soggetti provenienti esclusivamente da determinate aree come Liberia, Sierra Leone e Guinea e non si diffonde per via aerea –. A tal proposito è stato stilato un programma formativo per gli operatori che possono venire a contatto con casi sospetti da malattia da virus ebola, il quale verrà articolato in varie sessioni. Per il direttore sanitario dell´ASP Antonio Siracusa «tutte le procedure, in tempi bravissimi, sono state attentamente vagliate da tutti gli operatori per cui si è pronti in qualsiasi momento ad intervenire e trattare, qualora si dovesse presentare una sintomatologia compatibile con la malattia da virus ebola, in piena sicurezza il paziente». Alcuni giorni fa, a Castelvetrano, si era diffusa la notizia di un presunto caso registrato al pronto soccorso del locale ospedale Vittorio Emanuele II. In realtà, un giovane si era presentato ai sanitari con febbre molto alta, ma dopo il precauzionale isolamento e i dovuti controlli la direzione sanitaria ha prontamente rassicurato tutti. È bene ricordare, quindi, onde evitare inutili e avventati allarmismi, che ad oggi in nessuna parte della Sicilia e dell’Italia sono stati registrati casi di Ebola.
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