Inserita in Cronaca il 09/07/2013 da Redazione
VASTA OPERAZIONE ANTIDROGA A TRAPANI
Indagine “Nassiriya” perché la fiorente attività di spaccio che è stata stroncata si svolgeva prevalentemente nella omonima via, situata nel difficile e impenetrabile quartiere “Fontanelle Sud” di questo Capoluogo, ed è lì che aveva il centro operativo la banda dedita al losco traffico. L’indagine antidroga odierna, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Trapani, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Trapani dott. Marcello Viola e dal Sostituto Procuratore dott.ssa Anna Trinchillo, ed è culminata all’alba con l’esecuzione di una Ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Trapani dott. Massimo Corleo nei confronti di nove persone, sette delle quali condotte in carcere e due sottoposte all’obbligo di firma giornaliero presso caserme dell’Arma. Sono state eseguite contestualmente quattordici perquisizioni domiciliari, mentre altre cinque persone sono state raggiunte da informazione di garanzia. Per tutti il reato contestato è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.L’operazione è scaturita da una articolata attività investigativa sviluppata dal Nucleo Operativo della Compagnia del Capoluogo, iniziata nel dicembre 2011 con il sequestro di Kg. 1,500 di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, ripartita in panetti, ed è proseguita per circa un anno con attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale e servizi di video ripresa dell’attività di spaccio, nonché con attività di indagine tradizionale quali servizi di osservazione, controlli e pedinamento. Le indagini sono proseguite ininterrottamente per oltre otto mesi, ed in tale arco di tempo sono stati effettuati numerosi sequestri di sostanze stupefacenti che – come riportato nell’ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari – possono riassumersi in complessivi 2,5 chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, 65 grammi di cocaina, 11 grammi di eroina, decine di “dosi” sequestrate a soggetti assuntori abituali di stupefacente che le avevano già prelevate dagli spacciatori. Il gruppo – che aveva già subito alcuni arresti nel corso delle attività investigative – si componeva di pusher e grossisti, il tutto organizzato e diretto da una donna: Francesca Incarbona, 33enne, la quale aveva assunto il ruolo di punto di riferimento e “capo” dei soggetti che si rifornivano degli stupefacenti prevalentemente sulla piazza di Palermo, per poi rifornire il mercato trapanese ed ericino. Donna energica, risoluta e dalle maniere sbrigative, era presso la sua abitazione situata al centro del popoloso quartiere Fontanelle Sud, all’interno di uno stabile, che aveva costituito un vero e proprio fortino della droga, con tanto di vedette che segnalavano l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine. La stessa abitazione già nel luglio dell’anno scorso è risultata blindata con porte e finestre munite di sbarre in ferro, che i Carabinieri hanno dovuto far rimuovere dai Vigili del Fuoco con le seghe elettriche per poter effettuare una perquisizione domiciliare. Nel corso delle indagini si è anche proceduto, dopo lunghi servizi di pedinamento che hanno portato i Carabinieri a seguire i pusher fino a Palermo, ad alcuni arresti in flagranza di soggetti che – di ritorno dal Capoluogo regionale con le modalità più ingegnose e sempre diverse (ritorno in treno, autostop, pullman, taxi) – sono stati fermati dai militari con la sostanza stupefacente colà acquistata. Nel gruppo dedito al losco traffico hanno gravitato anche dei soggetti minorenni all’epoca dei fatti, che spesso si sono accompagnati con gli spacciatori, segnalati conseguentemente alla Procura dei Minorenni di Palermo. In una occasione una giovane minore, controllata in compagnia della Incarbona di ritorno da Palermo, è stata riaffidata alla madre che, in quella occasione, aveva manifestato sdegno e rammarico per le “cattive frequentazioni” della figlia. Ed è proprio la madre della giovane, che tanto stupore aveva manifestato per le “cattive amicizie” della figlia, risulta ora indagata nell’ambito di questo procedimento penale per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, inserita nel gruppo di spacciatori vicini a Francesca Incarbona.
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