Inserita in Cronaca il 12/07/2013 da Redazione
Perché abbandonar…vi così?
Francamente ci piacerebbe conoscere il responsabile di questo gesto, e chiedergli, prima di denunciarlo, se il malcapitato cagnolino avesse fratelli, e se li avessero condannati ad un destino analogo o addirittura peggiore. Povera, pensiamo, la madre ha messo al mondo questo cucciolo; povera ad avere un padrone così.
Per la cronaca, grazie all’intervento dei Vigili Urbani, l’animale è stato assicurato a mani esperte, sicuramente ben più amorevoli di quelle che lo avevano gettato in mezzo a una strada.
Sul sito del Ministero della Salute, si legge qualcosa di disarmante: “Nell’ultimo ventennio in Italia sono state emanate numerose norme per la tutela degli animali da affezione e la lotta al randagismo; tuttavia l’attività ispettiva e il monitoraggio effettuati sul territorio hanno messo in evidenza la scarsa o addirittura la totale disapplicazione delle disposizioni vigenti”. Eppure, specificatamente all’abbandono, l'articolo 727 del codice penale parla chiaro: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".
Dei 350 mila animali abbandonati ogni anno, soltanto in 50 mila si salvano, trovando una nuova e fortunata sistemazione. Nello specifico, la stima riguarda quasi 100 mila cani, con un dato sulla loro mortalità allarmante, che raggiunge picchi non lontani dalla totalità dei casi. Si stima che gli abbandoni, nei mesi di giugno, luglio e agosto, ammontino a circa 60 mila. In pratica uno ogni due minuti. Una statistica agghiacciante, che ogni anno provoca numerosi incidenti stradali, anche gravi.
Il caso d’abbandono riportato oggi non è che il pretesto per lanciare un appello: non abbandonate gli animali. Non abbandonatevi così.
M. A.
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