Inserita in Cronaca il 12/09/2013 da Redazione
Megaservice: lavoratori da nove mesi senza stipendio
“È quanto sta accadendo ai lavoratori – si legge –, con contratto dei servizi, della Megaservice, la società di multiservizi di cui la Provincia Regionale di Trapani detiene il cento per cento delle quote azionarie e che è stata posta in liquidazione.
A denunciare che i dipendenti, una trentina in tutto, non percepiscono lo stipendio da nove mesi continuando a lavorare con serietà e professionalità sono la Cgil e la Filcams Cgil di Trapani che intervengono, inoltre, sulla costante assenza negli uffici della società dei due liquidatori e del personale amministrativo”.
“Siamo davanti – hanno detto la segretaria generale della Cgil Mimma Argurio e il segretario provinciale della Filcams Cgil Vito Gancitano – a una situazione di vergognoso abbandono e di trascuratezza soprattutto nei confronti dei lavoratori che non trovano all'interno degli uffici nessuno a cui rivolgersi. Ciò sta determinando – hanno proseguito - l'impossibilità ad avanzare qualsiasi legittima richiesta, comprese ferie e permessi che i lavoratori hanno cercato di ottenere lasciando un biglietto sotto la porta della stanza d'ufficio dei liquidatori”.
“I dipendenti – continua il comunicato –, che diversamente dai colleghi a cui è applicato il contratto dell'edilizia e posti in cassa integrazione straordinaria, stanno usufruendo dei contratti di solidarietà con la riduzione dell'orario di lavoro da 8 a 4 ore giornaliere. Tutto ciò in attesa che si decida quale sarà il destino della società e, soprattutto, come sarà garantito il mantenimento dei livelli occupazionali ai 68 dipendenti”.
“Ciò che chiediamo – hanno affermato Argurio e Gancitano – è maggiore attenzione e rispetto da parte della Provincia Regionale di Trapani con un intervento del Commissario straordinario Darco Pellos affinché i liquidatori garantiscano attenzione e impegno costante. Inoltre – hanno concluso i sindacalisti – chiediamo l'immediato pagamento delle retribuzioni ai lavoratori che, tra l'altro, provenendo da altre parti del territorio sono pressati da spese, oggi più che mai, insostenibili”.
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