Inserita in Cronaca il 19/02/2013 da Redazione
Presi dai Carabinieri tre pescatori di frodo di ricci. Sequestro dei ricci e delle attrezzature e multe di 12.000 euro
Nella prima mattinata di ieri i Carabinieri della motovedetta CC 237 di Favignana, hanno intercettato presso la “sicchitella” di Favignana, nella zona C dell’area marina protetta “Isole Egadi”, tre pescatori di frodo di ricci di mare, a bordo di una lancia con due motori fuoribordo. I bracconieri, sprovvisti di documenti di identificazione, sono stati condotti al porto di Favignana. A bordo sono stati rinvenuti 4.000 esemplari di ricci di mare, sequestrati e rigettati ancora vivi in mare. Ai pescatori di frodo, provenienti da Palermo, sono state inoltre comminate due sanzioni amministrative per un totale di 12.000 euro (il massimo previsto dalla normativa vigente), oltre al sequestro dell’attrezzatura subacquea. Alle operazioni di accertamento ha collaborato l’Ufficio Locale Marittimo della Capitaneria di porto di Favignana. “Già nei giorni scorsi – commenta il Presidente del AMP e Sindaco di Favignana, Lucio Antinoro - erano pervenute numerose segnalazioni da parte di cittadini, circa le incursioni notturne, fino alle prime ore del mattino, delle lance dei ricciaioli lungo le coste di Favignana, ed era già intervenuti sia i Carabinieri che la Capitaneria di porto di Favignana, da terra, per allontanarli. Ringraziamo e esprimiamo un plauso convinto ai Carabinieri, che assicurano un’attività di controllo instancabile, pur con i pochi mezzi a disposizione, a contrasto di un fenomeno che non accenna, in questi tempi di crisi, a ridursi. E ringraziamo la Capitaneria di porto per il costante supporto alla Area marina protetta.” “La pesca subacquea sportiva con autorespiratori– commenta il Direttore del AMP, Stefano Donati – è un reato penale e con le nuove sanzioni previste dalla legge, fino a 12.000 euro, abbiamo finalmente delle misure di deterrenza veramente efficaci. Purtroppo, il fenomeno del bracconaggio dei ricci è ancora un’attività gestita in maniera organizzata, in tutta la Sicilia, difficile da sradicare, e controllare il territorio di notte è molto impegnativo. Di buono c’è che registriamo sempre più successi delle Forze dell’Ordine e la collaborazione convinta dei cittadini, che segnalano ogni abuso.”
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