Inserita in Cronaca il 19/08/2014 da Amministratore
PIANTAGIONE DI 35 MILA PIANTE DI CANAPA INDIANA SCOPERTA A CALATAFIMI SEGESTA
Una piantagione di circa trentacinquemila piante di canapa indiana, occultata tra piante di mais e alberi di ulivo, 276 filari coltivati in maniera ordinata attraverso un complesso ed esteso sistema di irrigazione costituito da tubazioni che partono da una cisterna da diecimila litri adiacente all’abitazione dell’arrestato ed occultata da alcune balle di fieno. É stata questa la scoperta dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Alcamo quando alle prime luci dell’alba con il supporto aereo del 9° elinucleo di Palermo è scattato il blitz all’interno di un terreno in Contrada Bernardo (Comune di Calatafimi Segesta), nota località dell’agro alcamese a pochi chilometri dalla famosa area archeologica di Segesta. Già da qualche settimana i militari della Compagnia di Alcamo avevano posto sotto la lente di ingrandimento quella zona, una vallata tra le campagne di Calatafimi a ridosso di una grossa cava di estrazione di materiale inerte, caratterizzata da vasti terreni particolarmente fertili, perlopiù coltivati ad ulivi ed agrumeti. Il territorio, caratterizzato da un clima umido e caldo, si presta particolarmente a coltivazioni di piante come la canapa indiana, tale ipotesi è stata infatti confermata dalle investigazioni dei Carabinieri del locale Nucleo Operativo impegnati in apposite battute di ricerca avviate già dal mese di Luglio con l’obbiettivo di svolgere un’azione di contrasto nei confronti del fenomeno dilagante del commercio e produzione di droghe leggere. La svolta è avvenuta nel corso di una battuta di perlustrazione avviata alle prime luci dell’alba, finalizzata alla ricerca di piantagioni di “cannabis indica”. Alle ore 05:30 circa, in prossimità di un caseggiato rurale è stata individuata una vasta macchia di vegetazione che si estendeva con forma rettangolare delle dimensioni di metri 250 per 60 circa, complessivamente un’area di 15.000 mq, delimitata da un lato da un muro di rotoballe di fieno alto tre metri circa e dall’altro da alberi ad alto fusto con all’interno delle piante di mais per dissimulare, dall’alto, la coltivazione della specie proibita, ove venivano rinvenute coltivate in modo ordinato circa 35000 piante di “cannabis indica” alte da 1 metro a 2 metri e mezzo. Il forte odore di Marjuana che si avvertiva a notevole distanza e la circostanza che la piantagione apparisse pronta per l’imminente raccolta, ha indotto i militari operanti ad eseguire il blitz consentendo di trarre in arresto Li Bassi Salvatore, anni 56, originario e residente a Calatafimi Segesta, pregiudicato per reati minori, di professione allevatore, con la contestazione del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. Le perquisizioni eseguite presso l’abitazione dello stesso e le sue pertinenze hanno consentito di rinvenire sostanze fertilizzanti ed altro materiale specifico per la coltivazione delle piante. L’uomo che in un primo tempo ha riferito di essere convinto che fossero piante aromatiche, si è poi assunto la paternità della produzione illecita, tuttavia non collaborando in altro modo con gli inquirenti. I militari hanno potuto constatare la produttività di quella zona, la superficie, ben occultata, era coltivata in maniera intensiva attraverso una ordinata distribuzione delle piante, disposte su filari paralleli, ed un fitto impianto di irrigazione costituito da tubazioni in gomma. Nella mattinata odierna un agronomo ha constatato la qualità della coltivazione, che è stata successivamente sottoposta a campionatura dai militari del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo. In queste ore i Carabinieri del laboratorio stanno procedendo alle analisi dei campioni repertati al fine di individuare il quantitativo di principio attivo presente nelle foglie. Dopo il prelievo di alcune piante per gli accertamenti, i militari su disposizione della Autorità Giudiziaria, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trapani Dottoressa Rossana Penna, hanno proceduto all’immediata distruzione delle piante rinvenute, arbusti che in alcuni casi raggiungono anche l’altezza di 3 metri con tronchi del diametro di quasi 10 centimetri. L’operazione si inquadra nella articolatala campagna di prevenzione e repressione, nel settore del traffico di sostanze stupefacenti, avviata dal Comando Provinciale Carabinieri di Trapani. Obiettivo del Comando Provinciale di Trapani è tutelare i ragazzi più giovani dalle fattispecie di reato che ne costituiscono una costante minaccia. In tal senso l’attività repressiva nel settore degli stupefacenti non si limita ai servizi finalizzati a contrastare il fenomeno dello spaccio, ma va oltre fino a puntare dritto contro produttori e trafficanti delle sostanze psicotrope. Oltre alle condotte per spaccio, colpite con gli innumerevoli arresti effettuati dai Carabinieri di Alcamo, oggetto di attenzione da parte dell’Arma è anche la coltivazione, sia all’ingrosso, ma anche di tipo “casalingo”. Le piantagioni sono ormai organizzate in modo sempre più “professionale”, irrigatori a spruzzo con timer per creare un microclima ideale, l’utilizzo di prodotti specifici per concimare ed assicurare una crescita rigogliosa, sempre nascoste da sguardi indiscreti e generalmente occultate in terreni demaniali a prima vista abbandonati e con fitta vegetazione. Questo è il periodo dell’anno in cui le piante raggiungono la crescita maggiore. I controlli continueranno in maniera serrata e rigorosa per tutta la stagione estiva, al fine di contrastare sia i coltivatori “domestici” che le estese piantagioni, reati di primaria importanza per gli obiettivi prefissati dal Comando Provinciale Carabinieri di Trapani.
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