Inserita in Cronaca il 30/04/2013 da Redazione

Storia di un tragicomico refuso dimenticato

Nel corso di una visita al rione, per constatare le precarie condizioni della zona a seguito di numerose segnalazioni, ci siamo imbattuti in una vicenda che ha dell’increscioso. Tutto parte dalla domanda curiosa di un residente: “Chi sarebbe BEBBE Alfano?” L’interlocutore, non convinto della rettifica del nome citato, ci invitava a verificare l’iscrizione della targa marmorea. Si può immaginare lo sdegno nello scoprire che riportava un nome errato , chissà da quanto tempo, con le P magicamente diventate B. Duole ribadire che l'intitolazione della via è avvenuta diversi anni fa. Non ricordiamo esattamente quando, ma forse è meglio così. Possiamo però immaginare l'imbarazzo dei presenti, il giorno della cerimonia di intitolazione, nel momento in cui è stata svelata la lastra. Quello che però colpisce maggiormente, è che da allora nulla è cambiato. La cerimonia è finita, la via è stata intitolata, abbracci, baci e chi s'è visto s'è visto. Non una correzione o un intervento, mai una segnalazione né tantomeno un mea culpa da parte dell'amministrazione del tempo. L'incredulità e la rabbia aumentano in modo esponenziale se, come in questo caso, la vittima di un vile atto vandalico riguarda un collega, una giornalista “come noi” che non piegandosi a logiche mafiose perverse ha perso la vita. Qualcuno, adesso, si mobiliterà? Sarebbe ora! La figura e la memoria di Beppe Alfano meritano ben altro!

M. A.