Inserita in Cultura il 04/09/2013 da Redazione
Ente Luglio Musicale Trapanese. Secondo la CGIL accade un macello
“Nonostante le difficoltà economiche rappresentate, nei mesi scorsi, dal consigliere delegato dell'Ente Gino Bosco – ha detto Trentacoste – sono state adottate scelte poco in linea con quella che è la situazione economica in cui versa il Luglio Musicale Trapanese”.
Per il sindacato dei lavoratori delle Comunicazioni della Cgil non è, infatti, comprensibile come mai un Ente che ammette di essere in difficoltà economiche, a causa dei debiti ereditati e della mancata puntualità nell'erogazione delle dotazioni da parte degli enti soci, proceda a nuove assunzioni e programmi un calendario di eventi la cui sostenibilità finanziaria appare incerta.
Nonostante l'Ente disponga in pianta organica di operai addetti alle scene e di un'impiegata al botteghino sono stati, infatti, assunti anche se a tempo determinato, nuovi lavoratori per le stesse mansioni.
“Mentre si assumono altri impiegati - ha denunciato Trentacoste – e nonostante le rassicurazioni sulla salvaguardia dei posti di lavoro, soprattutto del personale occupato da decenni, la lavoratrice con più anzianità di servizio è stata licenziata dal consigliere delegato dell'Ente. Ciò – prosegue – è avvenuto senza avviare un confronto con l'organizzazione sindacale e senza sottoporre il caso all'attenzione del consiglio di amministrazione del Luglio musicale considerato che, per statuto, il consigliere delegato non ha alcun potere di licenziare autonomamente una dipendente peraltro in servizio da venti anni”.
Il sindacato contesta, inoltre, il mancato rispetto del puntuale pagamento delle retribuzioni, con particolare riferimento alla quattordicesima mensilità, ai dipendenti del “Luglio” .
“Riteniamo – ha detto Trentacoste – che occorra da parte dell'Ente un'inversione di rotta rispetto ad atteggiamenti che prevaricano sul rispetto dei ruoli e che violano le norme contrattuali e le relazioni sindacali. Infine chiediamo l'immediata revoca del provvedimento di licenziamento della dipendente. Se ciò non dovesse avvenire – ha concluso - metteremo in atto tutte le azioni legali volte a tutelare i diritti della lavoratrice”.
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