Inserita in Cultura il 15/10/2013 da Redazione
Erice: inaugurato Centro di Prevenzione, Ascolto e Lotta alla Violenza
All'inaugurazione interverranno Vincenzo Maltese (presidente dell'Osservatorio per la legalità), il sindaco di Erice Giacomo Tranchida, l'assessore alle politiche Sociali del Comune di Erice, Daniela Toscano, Adriana Argento (responsabile della Rete Regionale Centri Antiviolenza "Lia Pipitone"), Antonio Ferrante (direttore del Comitato scientifico della Rete Regionale Centri Antiviolenza "Lia Pipitone") e Alessio Cordaro (figlio di Lia Pipitone e autore con il giornalista Salvo Palazzolo del libro "Se muoio, sopravvivimi").
“Mi permetto di esprimere il mio personale compiacimento per questo progetto di ampio respiro - ha dichiarato Maltese -, specie perché si sta concretizzando in un particolare momento storico che coincide con il varo della legge sul “femminicidio” approvata da poco in Parlamento.
Il nostro compito, da addetti ai lavori in campo giuridico, è quello di divulgare e far conoscere quali sono gli strumenti messi a disposizione dello Stato per tutelare chi decide di alzare la testa e denunciare. Queste persone devono sapere.
Su questo punto, noi dell'Osservatorio dedicheremo alcune giornate all'approfondimento - con gli operatori sociali ma anche con i cittadini - degli strumenti di tutela legale.
È importante sapere ad esempio che il codice penale, con quest'ultima legge, si arricchisce di una nuova aggravante: la relazione affettiva, applicabile sia al maltrattamento in famiglia sia a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte.
In presenza di gravi minacce ripetute ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile, mentre resta revocabile negli altri casi ma può essere fatta solo in sede processuale davanti all'Autorità Giudiziaria.
arresto obbligatorio, in caso di flagranza, reati di maltrattamenti in famiglia e stalking;
allontanamento d'urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa;
braccialetto elettronico per chi è allontanato dalla casa familiare e intercettazioni telefoniche, in caso di atti persecutori.
Sono tutte importanti novità che tutti quei soggetti deboli e a rischio, dovrebbero conoscere e che ritengo, se realmente conosciute, certamente avrebbero una reale incidenza sulla volontà o meno di denunciare certe condotte violente che si consumano in ambito familiare”.
|