Inserita in Cultura il 09/03/2013 da Redazione
Mostra fotografica Donne e Obiettivi
Una raccolta di attimi rubati dall’obiettivo di una macchina fotografica pronti a raccontare la vita della donna, le sue trasformazioni, la sua essenza multi sfaccettata. Mamme, mogli, figlie e contemporaneamente casalinghe, lavoratrici, imprenditrici, politiche… donne, semplicemente donne.
E la parola obiettivo, all’interno della mostra inaugurata ieri al civico 5 di via Custonaci, diventa multivalente. Il fine della mostra è infatti quello di raccontare, attraverso le fotografie, gli obiettivi che le donne si pongono ed il loro modo, unico e naturale, di raggiungerli. Ma anche le loro passioni, i loro segreti, le loro debolezze, i loro sorrisi, le loro aspirazioni. Lo sfondo dove viene mostrato il racconto, è quello bianco della Galleria “Magazzini dell’Arte Contemporanea”.
E’ lì che ogni singolo scatto fotografico viene mostrato e prende vita. Una vita che è tutte le volte un racconto diverso. Nato come un semplice progetto circa un mese fa, la mostra “Donne e Obiettivi”, aperta al pubblico oggi e domani, ha riscosso molto successo nel territorio trapanese. Soddisfazione si legge negli occhi brillanti delle organizzatrici: Vita Barbera, segretaria provinciale del Partito Socialista, Tiziana Carpitella, unico consigliere comunale donna del capoluogo, Vitalba D’Angelo, assessore del comune di Paceco, Cathy Marino, vice segretaria del Partito Socialista, Daniela Virgilio, responsabile del coordinamento donne e la giornalista Ornella Fulco.
A scegliere tre dei “racconti” migliori è stata una giuria composta da Filippo Serra (fotografo), Darine Rajhi (gallerista), Giacomo Cuttone (artista), Cahty Marino (in veste di creativa) , Simona Alastra (coordinamento donne socialiste).
La foto a vincere è quella di Fabio Giorlando che con “Il giorno mondiale del clown 2011” ha saputo «in uno scatto mettere insieme leggerezza e impegno, gioco e amore; un’immagine moderna e al contempo memoria (es il ricorso al “seppiato”), come a dire che nulla è cambiato nel tempo degli anni (Madonna o clown) riguardo al tema fondamentale della maternità, intesa come l’origine della vita».
Subito dopo è “L’Inquieta” di Giovanna Vacirca a trasmettere emozioni forti alla giuria ed agli astanti. E’ lei che riesce ad esprimere quel sentimento di tormento che spesso è motore delle donne in movimento, donne alla ricerca del proprio sé o del loro posto nel mondo. La foto acquista corposità tra luci e ombre. Un gioco di chiaro-scuri che cattura imprendibile.
Ed è poi Elisa Bertolino che riesce con “… la sottile linea” a toccare temi molto delicati capaci però di affligge trasversalmente l’emisfero donna: la bulimia e l’anoressia. Con la sua linea, metro che misura il non misurabile, unisce ma contemporaneamente divide dalla realtà.
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