Inserita in Politica il 29/05/2013 da Redazione
REPLICA DI GIROLAMO FAZIO AL SINDACO DAMIANO
“Le affermazioni del sindaco Damiano sono come sempre ridicole, destituite di fondamento ed un maldestro tentativo di scaricare su altri quelle che sono sue responsabilità. Non è colpa mia, ma probabilmente Damiano me l'attribuirebbe, se l'attuale amministrazione è incapace, se l'attuale sindaco ad un anno dal suo insediamento non è in grado di distinguere tra patto di stabilità, dissesto finanziario, avanzo d'amministrazione, fondo cassa, etc. Dice che non può proseguire le opere già in cantiere? E perché non si occupa neanche di normale amministrazione, ma solo di fare passerella? Non ci sono costi aggiuntivi da sostenere, rispetto a quelli che il Comune sostiene comunque, per garantire la pulizia della città, rimuovere le erbacce, curare il verde pubblico. I dipendenti che si occupano di queste attività mi risulta che siano ancora dipendenti. La verità è che disinteressandosi di tutto non si ottiene alcun risultato. Non posso non rilevare che Damiano, per nascondere quella che è una sua velleità (non posso dimenticare la sua elegante frase, dettami all'indomani delle elezioni: “devi farti da parte, perché offuschi la mia immagine”), tipica dei vanagloriosi, la attribuisca agli altri. La mia amministrazione ha realizzato le opere ed ha curato la città per interesse verso la collettività e per dare il proprio contributo alla sua crescita. Chi disprezza la propria città ed i suoi cittadini, mantenendone accuratamente le distanze e disinteressandosene, non può comprendere il significato dell'impegno per un riscatto che la città meritava. Sono chiaramente false le sue affermazioni circa spese fatte a fine mandato per la realizzazione di opere pubbliche. Dimostrano che non ha neanche letto il consuntivo che ha presentato. Tutte le opere sono state avviate anni prima e qualcuna si è conclusa alla fine del mandato. Delle altre, quelle che purtroppo, per scadenza del mandato, non si sono concluse o non sono state concretamente avviate, non si hanno più notizie. Gli ricordo ancora che la mia amministrazione gli ha lasciato in eredità 25 milioni di euro di finanziamenti per opere pubbliche. Che fine hanno fatto? La mia amministrazione può dire con orgoglio di avere speso tutti i finanziamenti messi a disposizione da Regione, Stato, Unione Europea, tanto da essere mostrata pubblicamente come esempio. Con la sua dovremmo tristemente ritornare ai tempi in cui i finanziamenti concessi venivano revocati perché le opere non vengono realizzate?
Ricordo poi al sindaco Damiano che era perfettamente a conoscenza, perché ne era stato informato, delle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare, così come le ho affrontate io. Difficoltà dettate non da mancanza di fondi, che invece, come dimostra il consuntivo, ci sono, ma dai tagli ai trasferimenti di Stato e Regione. Sul Lazzaretto Damiano sapeva benissimo che il bene non era vendibile, così come è stato più volte ribadito in sede di commissione consiliare. La sua presunzione probabilmente non gli ha consentito di ascoltare e prendere atto della scelleratezza di questa operazione.
Da parte mia, proprio perché ho a cuore gli interessi della città, utilizzo l'unico strumento a mia disposizione, nella qualità di consigliere comunale, cioè le interrogazioni per segnalare ed indicare i percorsi da seguire per evitare che tutto il lavoro fatto in questi anni venga vanificato. E' chiaramente un problema di Damiano se li interpreta come “attacchi improduttivi”. Più onestamente dovrebbe dire che molti di quelli che lui definisce “attacchi improduttivi” gli hanno consentito di porre rimedio o attivarsi per iniziative ed attività necessarie per la città. Per quello che ostinatamente non vuole cogliere ed ascoltare non ho che farci. Per concludere come il sindaco Damiano, anch'io sostengo che rimangono aperti una serie di interrogativi: com'è possibile che in un anno la città di Trapani sia stata ridotta nello stato di abbandono sotto gli occhi di tutti? Non può essere un problema di sforamento del patto di stabilità, perché anche la mia Amministrazione nel 2006 ha sforato il patto e la città non ha subito contraccolpi. E' allora frutto della sua incapacità e del suo disinteresse? Perché il sindaco non prende atto del fatto che il suo delegare continuamente ad altri, probabilmente per non avere rogne, sta producendo effetti devastanti? Cosa il sindaco ha realizzato in un anno per la collettività, se non vuole neanche parlare con i suoi concittadini? Quali sono stati in un anno i suoi interventi in favore della città? Perché il sindaco non prende atto della sua inadeguatezza e ne trae le dovute conseguenze? Credo che i cittadini, anziché fischiarlo, per una volta lo ringrazieranno."
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