Inserita in Politica il 18/12/2012 da Redazione
STABILIZZAZIONE LAVORATORI PRECARI DELLA PROVINCIA
Il problema è politico ma a livello regionale. La Regione Siciliana deve dare una risposta positiva. Intanto ho invitato anche il Commissario Straordinario dell’Ente a prendere parte all’incontro previsto per venerdì 21 dicembre con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio, i Capigruppo, il Segretario Generale e i Dirigenti interessati. In quella sede tutti i rappresentanti del Consiglio Provinciale spingeranno perché si vada incontro alle esigenze dei lavoratori, ricercando almeno una soluzione mediana.
Lo afferma il Presidente Peppe Poma sintetizzando la posizione del Consiglio Provinciale ai cui lavori ieri sera ha assistito la gran parte degli oltre 200 dipendenti precari i quali, non condividendo le proposte fin qui formulate dall’Amministrazione, sulla base peraltro di quanto disposto dalla vigente legislazione in materia, dopo un’assemblea spontanea che ha fatto seguito alla conclusione della seduta consiliare, con la partecipazione del Segretario Generale della CGIL trapanese, Mimma Augurio, hanno anche minacciato l’occupazione dell’Aula “Piersanti Mattarella”. Tutto comunque è rimasto nei limiti della civile contestazione da parte di persone che, in taluni casi anche dopo più di vent’anni di lavoro, seppur precario, reclamano piena chiarezza e prospettive certe a pochi giorni di distanza dalla scadenza del 31 dicembre 2012 che per molti di loro potrebbe anche significare l’ulteriore pesante ridimensionamento di uno stipendio già asfittico.
L’Amministrazione, com’è noto, ha già avviato le procedure per la stabilizzazione del personale precario con riguardo ai soli processi assunzionali previsti dalla specifica normativa, limitatamente cioè al personale da inquadrare nei livelli retributivi-funzionali (cat. A e B) per i quali non è richiesto il titolo di studio superiore a quello dell’obbligo. Il percorso rimane tuttavia subordinato al rispetto di tutta una serie di vincoli finanziari in materia di spesa per il personale, formulati nel gennaio scorso dalla Corte dei Conti Siciliana, per cui sarebbe necessario procedere alla contrattualizzazione al minimo di 18 ore settimanali di tutti gli aventi diritto rispetto alle attuali 30 ore. In altri termini, si prospetterebbe un vero e proprio salasso retributivo che ha provocato la decisa reazione degli interessati anche perché, come viene precisato nella relazione fornita dal Dirigente di Settore su richiesta del Presidente del Consiglio, laddove si volesse procedere all’assunzione per 24 ore settimanali, il numero minimo, nel rispetto del turnover, sarebbe di circa 82 unità, mentre per 30 ore settimanali, tale minimo scenderebbe a circa 55 unità.
Questa ipotesi è stata praticamente respinta da tutti i Consiglieri intervenuti nel prolungato dibattito: da Daidone a Chiofalo, da Russo ad Ortisi, da Sucameli al Presidente Poma, da Passalacqua a Ricciardi. Comune denominatore: occorre fare la dovuta chiarezza ed assicurare un futuro dignitoso a tutti i lavoratori interessati.
Sempre per quanto riguarda la riunione di ieri sera da registrare che il Consiglio Provinciale, prima del dibattito sui dipendenti precari, ha proceduto, su proposta del Presidente Poma, all’unanime prelievo del punto concernente il riconoscimento di un debito fuori bilancio di €15.682,30 relativo agli oneri per collaudo statico in favore dell’Ing. Giuseppe Biscaglia Manno. La votazione del provvedimento però è stata rinviata alla prossima seduta, alla presenza del Dirigente di Settore, l’Avv. Diego Maggio, che dovrà fornire i necessari chiarimenti richiesti dai Consiglieri Maurizio Sinatra ed Edoardo Alagna. La Commissione Finanze, inoltre, a suo tempo ha espresso parere negativo rinviando il tutto al pronunciamento dell’Aula.
Si ricorda che il Consiglio Provinciale di Trapani tornerà a riunirsi venerdì prossimo 21 dicembre, alle ore 10,30.
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