Inserita in Politica il 04/01/2013 da Redazione
PROBLEMATICA STABILIZZAZIONE LAVORATORI PRECARI
I dipendenti precari non stabilizzati, in servizio presso la Provincia Regionale di Trapani, non sono soltanto i 43 ex LSU – cat. “B3”, dall’inizio del nuovo anno contrattualizzati ad appena 16 ore settimanali, rimasti esclusi dalla recente graduatoria che ha consentito l’assunzione soltanto di 124 unità su 167. Ad essi vanno infatti aggiunti altri 22 lavoratori di cat. C (11 ex Lsu a 15 ore e 11 PUC a 24 ore) e 17 ASU che hanno beneficiato unicamente di una proroga di 4 mesi (cioè fino al 30 aprile 2013), per un totale di 82 persone costrette a lavorare in condizioni di vero e proprio patema d’animo perché hanno davanti un futuro assolutamente incerto per non dire a tinte catastrofiche.
Lo scrive il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, in una lettera trasmessa oggi, su espresso ed unanime mandato ricevuto dalla Conferenza dei Capigruppo e dal Consiglio di Presidenza, all’On. Rosario Crocetta, Presidente della Regione Siciliana, all’Assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, all’Assessore Regionale alle Autonomie Locali e Funzione Pubblica, al Presidente della V Commissione Legislativa dell’A.R.S. nonché, per conoscenza, ai Parlamentari regionali e ai responsabili di CGIL, CISL e UIL della provincia di Trapani.
E proprio assieme alle citate organizzazioni sindacali e ad una delegazione dei lavoratori interessati, Poma ha chiesto di avere accordato un incontro urgente con il Governatore della nostra Regione al fine di potere individuare la migliore soluzione per la grave problematica dei precari rimasti esclusi dalla stabilizzazione anche con il possibile quanto necessario ricorso alla potestà legislativa dell’A.R.S. e dello stesso Governo Regionale. La inderogabile necessità di una risposta chiara e definitiva è determinata anche dal fatto – aggiunge Peppe Poma nella sua nota - che altri Enti Locali del territorio siciliano hanno da tempo proceduto e continuano tuttora a stabilizzare tutti i dipendenti precari in organico, nessuno escluso, utilizzando la Legge Reg.le n. 24/2010 e le relative circolari applicative.
A questo proposito, il Presidente del Consiglio Provinciale ricorda che la Commissione Legislativa dell’ARS “Cultura, Formazione e Lavoro” ha recentemente approvato una risoluzione che, rilevate le difformi interpretazioni del quadro normativo in materia di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato presso gli Enti Locali, impegna il governo della Regione, e per esso gli Assessori per la Famiglia, le Politiche Sociali ed il Lavoro e l’Assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, a garantire immediata e uniforme attuazione a quanto espressamente stabilito dalla circolare n. 1 del 6 maggio 2011, ai sensi della quale quanto previsto dal comma 7 dell’art. 76, D.L. n. 112/2008 circa le assunzioni a regime di nuovo personale non è applicabile alle speciali procedure di stabilizzazione di cui alla Legge Reg.le n. 24/2000, volte alla salvaguardia dei livelli occupazionali esclusivamente mediante la trasformazione dei contratti di lavoro in essere da tempo determinato a tempo indeterminato e nel presupposto che tali trasformazioni non costituiscano aggravi dei saldi di finanza pubblica e di costo del personale così come espressamente previsto dal comma 1 dell’art. 13 della L. R. 24/2010.
Tutto ciò, mentre si aspetta ancora la risposta, da parte dei competenti Dirigenti regionali e della V Commissione Legislativa dell’ARS, al quesito posto dal Consiglio Provinciale con l’apposito ordine del giorno approvato lo scorso 21 dicembre circa la validità dell’applicazione della circolare n. 1 del 2011, della circolare n. 3 del 2011 e della L.R. n. 24/2010 in merito all’applicabilità del “turnover “ art. 76 comma 7 del D. Lgs. n. 112 del 2008. Proprio questo mancato riscontro non ha consentito all’Ente Provincia di procedere alla stabilizzazione di tutti i dipendenti precari delle categorie “A” e “B” con la conseguente dolorosa esclusione dalla relativa graduatoria di numerosi precari che con il loro lavoro da circa un ventennio garantiscono il funzionamento degli uffici e dei vari servizi.
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