Inserita in Politica il 18/09/2013 da Redazione
Veto di caccia a Marettimo: L’Amministrazione scrive alla Regione
Il vice sindaco, Vincenzo Bevilacqua, evidenzia che gli isolani residenti a Marettimo sono in stato di agitazione per tale decisione assunta senza tenere conto che la stessa caccia fa parte della loro vita, che gli isolani vivono a contatto con la natura 365 giorni l'anno, che rispettano l'ambiente ricevendo complimenti costanti da parte di turisti e villeggianti per come è stata preservata l'isola da inquinamenti esterni, e che pertanto chiedono con forza la revisione del decreto che abroga la caccia nell'isola modificandone la storia sia a livello culturale che tradizionale.
“I provvedimenti assessoriali emanati in merito all'attività venatoria nell'Arcipelago delle Egadi, caratterizzati nei territori di Favignana e Levanzo da forti limitazioni nelle specie cacciabili, e addirittura nell'Isola di Marettimo dal divieto assoluto di caccia in tutto il territorio della stessa – dice Bevilacqua - risultano penalizzanti e iniqui non soltanto per le caratteristiche di insularità che impediscono ai cacciatori residenti spostamenti in zone limitrofe, ma anche perchè contrastanti con normative regionali e nazionali in materia, non ultimo con il D.M. del 17/10/2007 che costituisce il riferimento principale per la regolamentazione dell'attività venatoria nei siti di natura 2000. Amareggia il fatto che tali criticità, scaturite, senza dubbio, da modifiche restrittive imposte dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in sede della cosiddetta valutazione d'incidenza sul piano faunistico venatorio 2013/2018, predisposto con criteri equilibrati dall'Assessorato Agricoltura, sono state evidenziate e contestate da competenti Organismi Regionali nel corso dei processi preliminari all'emissione dei provvedimenti definitivi”.
L’Amministrazione Comunale, infatti, tra le principali osservazioni, ricorda che:
- la III Commissione legislativa dell'ARS, nell'esprimere il competente parere nella seduta del 22/5/2013, ha ritenuto che i divieti di caccia nei siti della Rete Natura 2000 delle Isole Minori debbono considerarsi "discriminatorie ed abnormi" in quanto non basati su criteri di tipo tecnico/biologico;
- nella relazione del 23/5/2013 il Dipartimento degli Interventi Strutturali dell'Assessorato Agricoltura ha evidenziato che le prescrizioni e i divieti imposti dall'Assessorato in questione, tenuto conto degli assetti organizzativi dei Dipartimenti Regionali, non possono essere considerati di competenza dello stesso e risultano, comunque, carenti in termini di motivazione ed evidenze scientifiche.
L’Assessorato pertanto, ponendo limitazioni, prescrizioni e divieti anche per le zone esterne ai Siti di Natura 2000, nonchè limitazioni a specie animali che non rientrano in misure di conservazione previste dalle Direttive Europee, ha travalicato le proprie competenze, modificando senza giustificazione, per quanto riguarda le misure di tutela del fenomeno migratorio nelle isole, le prescrizioni previste dal D.M. del 17/10/2007.
Il divieto di caccia assoluto nell'isola di Marettimo, motivato principalmente e in maniera generica dalla presenza di colonie di uccelli marini, risulta arbitrario: il D.M. del 17/10/2007 non prevede, infatti, il divieto di caccia ma altre tipologie di prescrizioni.
Sulla base anche degli interventi prima specificati, la Giunta Regionale, con deliberazione n. 208 del 6/6/2013 ha recepito tutte le osservazioni sulle criticità imputabili alle decisioni dell'Assessorato, disponendo che debba "porre in atto gli adempimenti conseguenziali" alle citate osservazioni.
L’ Amministrazione Comunale, consapevole, del valore sociale che riveste l'attività venatoria nell'Arcipelago delle Egadi, imperneata su tradizioni polorari che hanno contribuito fin dai primi insediamenti nelle isole alla costruzione di una sana cultura basata su una saggia fruizione delle risorse naturali, si fa interpetre del disagio dei cacciatori residenti, supportati da una diffusa solidarietà dell'intera cittadinanza, denunciando che tale situazione di penalizzazione è causata da una riprovevole inerzia dei competenti Uffici Regionali che fino ad oggi non hanno dato applicazione alle deliberazioni adottate dalla Giunta Regionale e dallo stesso Presidente della Regione, che sicuramente sarebbero state idonee a dare un assetto più equo all'esercizio della caccia in tutte le tre isole dell'Arcipelago.
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