Inserita in Politica il 17/10/2013 da Redazione
Acqua e Radioterapia. La battaglia di Erice per i diritti negati
“Con entusiasmo apprendo la notizia circa l’invito rivolto a tutti i Presidenti del Consiglio delle vicine autonomie locali, inteso a promuovere una serie di azioni rivolte a sensibilizzare e responsabilizzare maggiormente le competenti autorità governative sulla questione improrogabile che riguarda la realizzazione di un Centro di Radioterapia presso la struttura ospedaliera del S. Antonio Abate, a servizio di un comprensorio territoriale più vasto del territorio ericino ove risulterà ubicato, così come ratificato nella seduta straordinaria del Consiglio tenutasi in data 14 Settembre u.s. nei locali del seminario vescovile. Per tale annosa problematica si è ascoltato di tutto e di più; chiari a tutti sono stati i rimbalzi di responsabilità attuate dalla classe politica e dai burocrati: “tale atteggiamento non è più sopportabile”; infatti, risulta noto a tutti che in Italia i burocrati spesso sono scelti dalla stessa classe politica. Non si vuole ripercorrere tutto l’iter storico che ha interessato la questione del centro di radioterapia e che sicuramente evidenzierebbe una vergognosa pagina resa dai governi regionali degli ultimi anni, ma voglio soffermarmi sulla notizia appresa a mezzo stampa con la quale l’Onorevole Nino Oddo, comunica che il centro di radioterapia di Trapani è tra i progetti che saranno immediatamente finanziati dallo Stato e che l'Assessore Regionale alla Sanità Lucia Borsellino ha indicato l'opera fra quelle ritenute prioritarie ed immediatamente cantierabili nella nota inviata al Ministro della Sanità: “ce lo auguriamo tutti”. Poiché in questo Paese è diventata una routine non mantenere gli impegni, tale notizia non sarà sufficiente a placare i nostri animi, intesi a reclamare un diritto fondamentale per la salute dei cittadini, nonostante le previsioni inserite nel Piano Sanitario Nazionale e non attuate, risulta doverosa qualsiasi azione per consentire ai pazienti l’opportunità di percorrere senza ulteriori e insostenibili disagi “la via della speranza”. Per tali motivazioni, non possiamo esimerci dall’attuare qualsiasi legittima azione a tutela della collettività, ricorrendo anche a manifestare presso le autorità governative nazionali e regionali, ai quali addebitiamo precise responsabilità sulle manovre economiche fin qui attuate per garantire “stabilità al Paese”, ma che di fatto producono un solo risultato e cioè quello di salvaguardare onerosi ed ingiustificati privilegi riservati all’apparato politico economico dirigenziale dello Stato: “non facciamo sconti a nessuno”. Ci sarebbero modi più incisivi per dare stabilità a questo Paese, uno di questi potrebbe esserequello di dare una bella “sforbiciata” ai consistenti ed esagerati privilegi riservati a pochi e che poco hanno prodotto in questi anni per il bene della Nazione e del popolo italiano: “le proprie tasche non si toccano”, di contro è diventata prassi continuare a chiedere ulteriori sacrifici alle famiglie, ai disoccupati, ai pensionati, ai lavoratori dipendenti, alle piccole e medie imprese, con provvedimenti che, oltre ad ostacolare lo sviluppo economico, non assicurano pari opportunità ai cittadini di questo Paese. Per quanto sopra, con la presente, si chiede al Presidente del Consiglio della Città di Erice di integrare il documento che si vuole condividere con i rappresentanti delle vicine Autonomie Locali, con i quesiti che si ritengono opportuni formulare al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Sanità, al fine di ricevere adeguate garanzie sulla pianificazione finanziaria in materia di sanità e che determini la realizzazione del Centro di Radioterapia presso la struttura ospedaliera del S. Antonio Abate, senza trascurare di verificare la disponibilità immediata e futura di fondi europei per la realizzazione di simili strutture. Si rappresenta al Presidente del Consiglio della Città di Erice che non ho menzionato il Presidente On. Rosario Crocetta, lascio a Lei ogni decisione, ma non possiamo dimenticare che lo stesso non ha partecipato alla seduta consiliare del 14 Settembre u.s. (un invito rivolto da quasi 30.000 cittadini e condiviso da molti più); ormai le sue assenze sono diventate una routine come quella accertata in data 26 Settembre u.s. in occasione della manifestazione organizzata dall’ANCI Sicilia con tutti i Sindaci e rappresentanti istituzionali di ogni Comune. Tali assenze danno un’ulteriore conferma della siderale distanza tra le istituzioni e la gente, “è questa la rivoluzione annunciata dal Presidente Rosario Crocetta?” – Ci auguriamo di no, occorre dare priorità al territorio ed alle necessità che da esso provengono, magari formalizzando qualche passerella in meno negli studi televisivi e rispondendo, quando possibile, direttamente alle istanze dei rappresentanti dei cittadini, in linea con quanto attuato dallo stesso Presidente nella sua pagina di Facebook con la raccolta e distribuzione dei pizzini: “Io un pizzino gliel’ho mandato in data 5 Agosto 2013, via e-mail, sull’annosa problematica dell’acqua vissuta dai cittadini ericini”: nessuna risposta. Eppure in campagna elettorale non ha perso tempo a fornire il numero del suo cellulare e la sua e-mail a tutti i rappresentanti dei cittadini: si comprende la mancanza di fiducia? Nel rivolgermi al Presidente Rosario Crocetta, ritengo cha la rivoluzione vada fatta in diversi campi, anche nei nostri atteggiamenti politici se veramente abbiamo a cuore le problematiche che riguardano il nostro Paese.
Al riguardo, onorando il mandato istituzionale con il pieno assolvimento dei propri doveri, rottamando vecchie logiche politiche che bene non hanno fatto a nessuno e senza trascurare quel territorio di Erice, anch'esso facente parte della nostra Repubblica e ponendo in essere azioni intese a risolvere annosi problemi nell'interesse della collettività: ‘ci smentisca con i fatti e non con le parole’ ”.
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