Inserita in Politica il 23/10/2013 da Redazione
STABILITÀ? PERCHÉ DEVE PAGARE SOLO IL POPOLO?
Nel momento in cui si è arrivati alla legge finanziaria – oggi chiamata di stabilità – si è tornati al vecchio trucco: cambiare le carte in tavola, ma a pagare è sempre pantalone.
Dicono che i soldi non ci sono e che bisogna fare sacrifici, ma non la casta politica.
Entro fine anno, come accade ormai da decenni, aumenteranno gli appannaggi dei parlamentari, i costi della politica continueranno a salire per finanziare i 46 palazzi utilizzati da camera e senato per segreterie, uffici personali di deputati e senatori, pagare decine di miliardi di affitti e manutenzioni per arrivare a risultati sempre più negativi.
Palazzo Chigi è un arcipelago di 15 palazzi, la Camera ed il Senato,oltre ad occupare in comodato 4 palazzi di proprietà del demanio, sfruttano due palazzi in Largo Toniolo ed in via Chiavari; Camera e Senato abitano la miriade di palazzi in affitto del complesso Marini,che costano annualmente centinaia di milioni.
Ogni parlamentare costa agli italiani poco meno di 480 mila euro l’anno, alla faccia del suo collega ungherese che ne costa appena 15, del deputato tedesco che prende 90 mila euro l’anno, dell’inglese con 85, del francese con 70 e dello svedese con 61.
Restano al palo gli stipendi (bloccati) dei pubblici dipendenti e le pensioni (senza adeguamenti), che negli altri Stati sono adeguati al costo della vita, più elevati e meno colpiti dai balzelli che in Italia anche quest’anno aumenteranno, con conseguenti penalizzazioni sulla vita delle famiglie e soprattutto dei pensionati, costretti a pagare tutto anche con una pensione minima.
I sindacati hanno proclamato mezza giornata di sciopero per tentare di modificare la legge di stabilità, ma con magre speranze e soprattutto poca convinzione.
Vito Palmeri
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