Inserita in Politica il 08/11/2013 da Redazione
Isole Egadi, trivellazioni petrolifere: incontrato a Roma il presidente della Commissione Ambiente
Marinello, in apertura dei lavori, ha subito evidenziato che “nelle acque delle isole Egadi insiste la più grande riserva marina d’Europa, che ha registrato negli anni una crescita esponenziale volta alla salvaguardia ambientale, al punto da aver agevolato il ritorno della foca monaca, specie rara oltre che in via d’estinzione”.
“Una realtà ambientalmente sana come questa - ha ribadito Marinello - va tutelata ulteriormente e non messa a rischio con l’installazione di piattaforme petrolifere. Ed è proprio ascoltando dalla viva voce dei rappresenti del luogo che la commissione potrà meglio difendere i diritti delle comunità del territorio siciliano”.
Confortato dalle parole del Senatore Marinello, il sindaco, Giuseppe Pagoto, ha letto ai presenti, e consegnato agli atti della Commissione, una lunga nota e dettagliata che esprime al meglio la contrarietà e le preoccupazioni dell’intera comunità egadina, e non solo, in merito allo scottante tema delle trivellazioni nei nostri mari. La nota passa in rassegna lo stato dell’arte circa il numero delle autorizzazioni già rilasciate dal Governo, e il sindaco ha ribadito come “il Canale di Sicilia sia già esposto a innumerevoli rischi, considerato l’alto passaggio di petroliere. Rischi enormi per le nostre comunità che vivono di turismo nel rispetto dell’ambiente, per come dimostrato proprio dal modello Egadi”.
Pagoto ha espressamente chiesto alla Commissione di far sì che gli sforzi profusi nella direzione del rispetto ambientale non vengano vanificati da scelte scellerate. “Le prospezioni a fini di ricerca, gli inevitabili sversamenti di greggio e gli incidenti, mai da escludersi a priori, metterebbero a serio rischio – ha concluso - non solo l'ambiente e i fondali della riserva marina delle Egadi, che e' la piu' grande d'Europa, ma anche l'intero sistema economico e il tessuto sociale, che vivono di turismo e pesca. Le isole minori e le coste italiane stanno investendo sulla sostenibilita' e sul turismo, e non si possono vanificare gli sforzi di tanti anni in un colpo solo”.
La consigliera Cettina Spataro ha sottolineato a sua volta come sia azzardato e folle pensare di basare la politica economica dell’Italia quasi totalmente sui proventi dell’estrazione di petrolio dai nostri mari, non tenendo presente che bisognerebbe piuttosto sostenere quanto fatto in Sicilia, che rappresenta il più grande “giacimento culturale del Mediterraneo”.
“La politica energetica del Governo sembra a tratti schizofrenica – ha continuato la Spataro - non riuscendo ad avere un quadro chiaro degli sforzi a cui un territorio deve sottoporsi. La Sicilia, ad esempio, sta già dando il suo contributo ospitando il rigassificatore di Porto Empedocle. Ci chiediamo a quali altri rischi dobbiamo ancora sottoporci. A vantaggio di chi? Non certo della nostra economia o delle nostre popolazioni”. La Spataro ha auspicato che in questa legislatura venga portato avanti il disegno di legge in materia di estrazione di idrocarburi, presentato dal Senatore D’Alì’, che meglio rappresenta le esigenze del territorio, contenendo indicazioni precise sul diniego a nuove autorizzazioni di ricerca, prospezione e coltivazione delle acque antistanti le 12 miglia dalle zone costiere, ovvero dal perimetro esterno di aree protette e riserve marine.
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