ERICE. CRITICHE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ROMANO.
Dal gruppo Facebook “Disservizi del Comune di Erice” piovono critiche e, soprattutto richieste di scuse e rettifiche, nei confronti del Presidente del Consiglio Ericino, Ninni Romano. Ci è stato chiesto di pubblicare una lettera aperta all’indirizzo del presidente Romano. “Egregio Presidente del Consiglio Comunale di Erice, ho letto tramite la stampa locale, la sua replica alle polemiche poste in essere da qualche Consigliere, in riferimento alle poche convocazioni che lei avrebbe prodotto, in qualità di Presidente. Mi sento di pensare e soprattutto dirle: cosa ci sta a fare come Presidente se oltre a non convocare i Consigli Comunali, Lei stesso ritiene la scarsa utilità delle sessioni di sedute del massimo consesso Civico della Nostra Città? Le parole da Lei riferite a mezzo stampa, sono davvero gravi e soprattutto offensive nei confronti dei Cittadini che hanno eletto i propri rappresentanti in Consiglio Comunale e Lei per primo, essendo Presidente del Consiglio Comunale, massimo organo istituzionale e rappresentativo. Se un Consiglio Comunale non produce significa che non è ben gestito soprattutto da chi lo Presiede e quindi con le sue dichiarazioni, altro non ha fatto che confermare l’inadeguatezza a svolgere il ruolo che le è stato. Come mai caro Presidente, non ha mai chiesto ufficialmente il rispetto del programma elettorale dell’attuale Sindaco in riferimento alla “diretta streaming” delle sedute dei Consigli Comunali? La “Diretta streaming” potrebbe far meglio comprendere a Noi cittadini, chi abbiamo votato e chi ci rappresenta, in tutta trasparenza ed in tempo reale, potrebbe altresì essere utile soprattutto in quel di Erice, vista la difficoltà a raggiungere la Vetta, rendendo le attuali sedute di Consiglio Comunale delle riunioni per pochi intimi. Non convocare le sedute di Consiglio, da parte della più alta carica istituzionale, significa tappar le bocche ai cittadini, che le pagano lo stipendio, snobbando con l’ennesimo gesto di prevaricazione della “politica” gli stessi cittadini, che ingenuamente si presentano alle urne elettorali per vedersi rappresentati da persone, forse più attaccate alle poltrone, che agli interessi del Territorio. Da persona qualunque, mi intrometto all’interno di una polemica da politicanti tra Lei ed un Consigliere, senza voler fare il tifo per nessuno, ma con l’amarezza di rendermi sempre più conto che la deriva intellettuale parte da chi dovrebbe garantire l’interesse di un territorio e soprattutto dei cittadini che lo hanno eletto e lo ripagano lautamente. Caro Signor Romano, le consiglio di schiarirsi le idee prima di comunicare alla stampa quanto di più grave Lei poteva produrre, rettifichi le sue dichiarazioni e soprattutto chieda scusa ai cittadini e se niente di tutto questo saprà fare, si dimetta prima che glielo chiedano i cittadini ericini”.
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