Inserita in Politica il 10/05/2014 da Amministratore
PRIMA I TAGLI ALLA DIA, ADESSO SI AZZERA IL POOL DI PALERMO, IL GOVERNO INTERVENGA – TERMINATA LA LOTTA ALLA CRIMINALITA´?
Una missiva indirizzata al Premier Renzi ed alla presidente antimafia Bindi On.le Presidente, lei ha annunciato giorni fa che tra le urgenze da affrontare c´è il contrasto economico alla criminalità organizzata. Fissava nero su bianco cinque punti per fermare la “mafia spa”. Aveva previsto una commissione formata dai magistrati Raffaele Cantone e Nicola Gratteri. Diceva anche di voler portare questi punti al tavolo europeo durante il semestre italiano. Tuttavia oggi assistiamo invece ad un graduale smantellamento dell´organo voluto da Giovanni Falcone quando si inventò la Procura nazionale antimafia. E´ lo stesso direttore della Dia, Arturo De Felice che a distanza di ore rispetto a quanto da lei annunciato pubblicamente, diramava una circolare a tutte le sedi del territorio nazionale per dimezzare tutti quegli strumenti di controllo che consentivano di accedere ai dati di imprese, società e persone fisiche, causando in tal modo un grave pregiudizio per lo svolgimento delle le indagini sulla cosiddetta “economia criminale”. Limitazioni dovute a quanto sembra ad un richiamo da parte del Garante per la Privacy. Prima arma spuntata. Pazienza...si dirà, ma a dire il vero, sono state previste anche razionalizzazioni (per motivi di bilancio) che riducono gli organici, ormai ridotti a circa 1300 uomini su tutto il territorio nazionale, di cui circa 900 investigativi/operativi e 400 amministrativi). In particolare per la Provincia di Trapani, il comparto Operativo della DIA, si trova a lavorare in forte difficoltà, proprio a causa della carenza di organico, ma soprattutto per l´impossibilità a poter operare con lo strumento delle Banche dati, vera arma degli investigatori. La causante è sempre la spending review e la legge di stabilità, da un lato, dall´altro riteniamo non condivisibile che per motivi di tutela della riservatezza, si debbano limitare indagini attraverso la RAZIONALIZZAZIONE DI STRUMENTI IMPORTANTI QUALI L´ACCESSO A CED – BANCHE DATI VARIE (ANAGRAFE TRIBUTARIA, CAMERA DI COMMERCIO ECC..) che consentono di acquisire importanti informazioni su attività di impresa di Società e su quant´altro rilevante, nei confronti di soggetti ritenuti vicini o in affari con la criminalità organizzata. Del resto i gravi fatti recenti dell´EXPO 2015 sono la conseguenza e il risultato di una eccellente attività svolta dagli uomini del centro operativo di MILANO della DIA. Inoltre, apprendiamo e ci chiediamo perchè solo oggi, con un tratto di penna sia stato tecnicamente impedito ai pubblici ministeri del pool di Palermo: Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco del Bene di poter fare nuove indagini sulla trattativa Stato-Mafia, in quanto fuori dalla Dia. Ci chiediamo perchè tutto questo? Pensiamo che l´attività di indagine in tal maniera possa subire un rallentamento se non vedere
cancellati interi filoni giudiziari, sui quali il pool stava indagando rispetto al fascicolo sulla trattativa Stato-Mafia. Sul punto condividiamo pertanto lo sgomento del dr. Di Matteo sul silenzio delle istituzioni ed accogliamo l´appello anche di Salvatore Borsellino e di quanti sul nostro territorio, sono vicini ai magistrati in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata (scorte civiche, movimenti e associazioni) I cittadini che fanno parte del Movimento civico per Erice e le città che Vogliamo, unitamente al Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, vogliono credere che la lotta alla mafia sia ancora una priorità per questo Governo, non a parole ma con i fatti, chiedendo più risorse e strumenti per gli uomini dell´Antimafia!
I cittadini del Movimento per Erice e le Città che Vogliamo
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Una missiva indirizzata al Premier Renzi ed alla presidente antimafia Bindi 
