Inserita in Politica il 28/03/2013 da Redazione
Erice, le precisazioni del sindaco Tranchida
Non solo per meglio rendere note le motivazioni e l'opportunità politica di autolimitazione dei poteri del Sindaco in materia di nomina/incarico di dirigenti ed esperti ‘intuitu personae’, ma anche per ricondurre dentro una seria e trasparente iniziativa politico-programmatica, financo presentata ai cittadini elettori nella primavera scorsa (procedura peraltro complessa e datata, poiché intrapresa sin dal lontano luglio 2012) e che di certo non può essere archiviata come bizzarra imposizione di un novello podestà, tantomeno minare la privacy di alcuno e/o limitare la libertà di altri, eccezion fatta, invero autolimitandosi, del potere dello stesso Sindaco proponente, a vantaggio della trasparente libertà di valutazione pubblica. Spiace che forse qualche odierno giornalista "censore", a cui non oso chiedere di pubblicare on line propri test e quant'altro al riguardo, in passato e nella propria testata abbia abbondantemente, sicuramente per dovere di cronaca, di fatto alimentato un dibattito non sempre conducente e sovente speculativo. Invero, comprendo che forse sfugge ai più, seppur nel corrente contesto di antipolitica politicante, che nei Comuni, in particolar modo, l'esercizio del potere (anche di spesa dei soldi delle tasse dei cittadini) è suddiviso fra gli Amministratori "eletti" (Sindaco e Consiglieri comunali, nell'ambito dei poteri di indirizzo e controllo programmatico) e i "nominati" dall'eletto Sindaco (Segretario Generale e suo Vice, Dirigenti, nell'ambito dei poteri di gestione e spesa) che lo coadiuveranno nell'attuazione del programma di governo proposto e condiviso dai cittadini elettori. L'Amministratore pubblico, eletto o nominato, pertanto, di fatto viene delegato a gestire le risorse dei cittadini contribuenti, rispondendo direttamente agli stessi, nel caso dell'eletto e indirettamente nel caso del nominato (dal Sindaco). Diventa pertanto specioso se, nell'ambito di una maggiore e più trasparente iniziativa circa la serietà ed affidabilità degli Amministratori Pubblici (eletti o nominati), questi ultimi, nulla avendo da nascondere, sia in relazione al proprio status patrimoniale ed a quello dei propri familiari, sia sotto il profilo dell'affidabilità piena e del costante controllo della consapevolezza dei propri atti e delle proprie condotte, abbiano a "privarsi" di un minimo della propria condizione di libertà per poterla (e parzialmente, nel caso del test sulla tossicodipendenza e alcoldipendenza, ovviamente da non pubblicarsi on line, atteso che il richiesto controllo di 1* livello ha a che fare con le analisi dell'urina) condividere in favore dei cittadini che, a diverso titolo elettivo e/o di nomina, comunque sono chiamati a rappresentare e, in nome e per conto degli stessi, a gestire progetti e risorse. Qual è lo scandalo, dov'è lo scherzo e a quale violazione della privacy ci si appella? Il punto richiede una riflessione serena e non strumentale, magari invocando solo norme "scritte" che impongono tali controlli in capo al Vigile che porta la pistola e dirige il traffico, od all'autista di uno scuolabus che trasporta bambini, e così via, o in maniera del tutto non rispondente al merito, financo richiamando lo Statuto dei Lavoratori. Ma se un Sindaco è un alcolizzato o un drogato, non è verosimile che magari possa ritrovarsi privo del pieno e costante controllo dei propri atti e delle proprie condotte, causando anche danni alla propria comunità? Certo, si obietterà, la norma sull'eleggibilità non impone tanto, ma a fronte di precedenti strumentali e demagogici sotto il profilo politico/elettorale, financo il Consiglio comunale ha avuto ad interrogarsi e a determinarsi al riguardo. Ovviamente la sfera era limitata (al tempo...) alla sola dimensione politica. Or bene, credo che non passerà molto tempo che tale discutibile vento, che oggi addita la "casta" degli Amministratori pubblici eletti, abbia ad investire nell'immediato prossimo futuro anche la "casta" degli Amministratori "nominati" che, di fatto, concretamente gestiscono progetti e risorse d'interesse pubblico. E perché mai ad Erice, dove e in concorso con i Dirigenti nominati nulla abbiamo nascosto nella quotidiana gestione pubblica, dovremmo adesso "nasconderci" anche nel garantire una maggiore affidabilità amministrativo-programmatica anche sotto il profilo della serenità operativa individuale, di fatto anche prevenendo quanto invece, prima o poi, per imperativo normativo dovremmo "subire" o financo rincorre strumentalizzazioni e dunque zittirle? Lo pretendiamo e lo consideriamo una cosa normale in capo ai campioni dello sport per evitare che raggiungano "dopati" risultati e competizioni di eccellenza, nonché per evitar danni agli altri concorrenti. Vogliamo forse negarci di essere e/o concorrere a campioni di buona amministrazione pubblica, anche sotto tale soggettivo profilo, ma di plurale "interesse" ? Certo, ogni dipendente/esperto titolato ad una possibile nomina a svolgere le funzioni di Dirigente o Esperto della "cosa pubblica" ericina, può non essere interessato a tale presupposto, così come, diversamente, può invece collaborare il Sindaco della propria città a rendere ancora più trasparente e amica l'amministrazione della comune casa in favore di tutta la comunità a cui sempre più si chiede collaborazione e vicinanza. Quelli cui andiamo incontro sono tempi sempre più duri e l'auspicata coesione fiduciaria passa dentro binari sempre più stretti, che necessariamente abbisognano di essere sempre più trasparenti per mantenersi agevoli. Ovviamente in primis l'esempio del Sindaco e della Giunta, nonché degli Esperti nominati dal Sindaco al pari del Segretario e del Vice Segretario Generale, a capo del personale e dei possibili Dirigenti incaricati. In ultimo, di una cosa sono comunque certo: che un Sindaco può anche essere utile alla propria città, ma di sicuro non è mica detto che sia indispensabile. Tale regola, non credo valga solo per i Sindaci che comunque i cittadini direttamente si scelgono”.
|