Inserita in Politica il 02/05/2013 da Redazione
LE EGADI CONTRO LA PESCA A STRASCICO
Il progetto consiste nel posizionamento sul fondale marino di speciali dissuasori antistrascico attorno alle coste delle isole Egadi, nelle aree in cui la pesca strascico è vietata non solo dalle regole dell’AMP, ma anche dalla normativa italiana e comunitaria. Nell’AMP la pesca a strascico è consentita, previa autorizzazione, esclusivamente nella zona D e al di sotto della batimetrica dei -50 mt.Il progetto ha acquisito, con apposita Conferenza dei Servizi, i nulla osta di Capitaneria di porto, Ufficio Demanio della Regione, Genio Civile e Soprintendenza del Mare e ha ottenuto, dopo una lunga istruttoria, anche la Valutazione di Incidenza positiva da parte dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente. Attualmente i moduli sono in fase di realizzazione e la collocazione in mare è prevista per metà maggio.I dissuasori sono del tipo “stop/net”, un brevetto internazionale dell’azienda italiana Tecnoreef , e sono costituiti da un blocco di calcestruzzo certificato, a basso impatto ambientale, del tipo “sea-friendly”, con pH uguale a quello dell’ambiente acquatico marino, per facilitare l’attecchimento degli organismi marini e il ripopolamento ittico. Sui moduli sono infissi rostri ad uncino “antiaffondamento”, in grado di incocciare la rete, renderla inutilizzabile e rilasciarla, per evitare pericolo per l’imbarcazione a strascico. Il progetto sarà realizzato in diverse fasi: in questa prima fase saranno posizionati 72 dissuasori sui fondali prossimi alle isole di Favignana e Marettimo e alle secche del Toro e della Furitana. Nei prossimi anni è previsto il posizionamento di altri dissuasori, anche presso l’isola di Levanzo. I siti d’impianto dei moduli sono stati scelti a seguito di uno studio per l’individuazione delle rotte dello strascico illegale, effettuato sulla base dei tracciati “blue-box”, installati sulle barche a strascico di lunghezza superiore ai 15 metri, delle segnalazioni del personale dell’AMP e delle contestazioni effettuate dagli Organi preposti al controllo, oltre che in base agli esiti degli incontri effettuati con i pescatori e gli operatori residenti.
“Lo strascico sotto costa – spiega il direttore dell’AMP Stefano Donati - arreca danni irreversibili ai fondali e alla prateria di Posidonia, oltre a depauperare la risorsa ittica in maniera insostenibile, prelevando i pesci sotto taglia, con grave danno alla marineria locale. I benefici del progetto saranno anche diretti, perché questi moduli, testati in altre aree d’Italia, assicurano anche il ripopolamento ittico e non interferiscono con gli altri attrezzi da pesca”.
“L’intervento di deterrenza passiva della pesca illegale a strascico – ha dichiarato il presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana, Lucio Antinoro -, che tuttora persiste nonostante il prodigarsi del personale dell’AMP e delle Autorità preposte al controllo, è il più importante intervento di tutela ambientale mai realizzato nell’AMP. Continueremo, comunque, a contrastare la pesca illegale anche con la prevenzione, i controlli e le sanzioni, grazie alla sorveglianza in mare svolta dalla Capitaneria di porto, dai Carabinieri, dalla Polizia Penitenziaria, dalla Guardia di Finanza e da tutte le altre Forze operanti in mare, a cui va il nostro sincero ringraziamento.”
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