TRAPANI TIENE TESTA A TRENTO PER 40’ MA DICE ADDIO AI PLAYOFF
Al PalAuriga di Trapani sono i soliti 3000 ad assiepare gli spalti per la penultima giornata di regular season che vede la Lighthouse Trapani ospitare la capolista Aquila Trento. I granata, reduci dall’esaltante vittoria sulla blasonata Capo d’Orlando (che ha tra l’altro spodestato dalla prima posizione), sperano ancora in un posto ai playoff, ma la qualificazione certo non dipende solo dai risultati granata, ma soprattutto da ciò che faranno le dirette concorrenti Veroli, Brescia e Ferentino (impegnate rispettivamente contro Imola, Torino, Napoli). I bianconeri trentini, da ben 21 (!) turni prima della classe, giungono in Sicilia con l’obiettivo di ipotecare la piazza d’onore per la corsa alla promozione e staccare Biella e gli orlandini di coach Pozzecco; a disposizione di coach Buscaglia un roster la cui caratteristica principale è sicuramente la solidità, che unita al talento cristallino dei due americani Brandon Triche e BJ Elder è garantita da una truppa di italiani di assoluto livello, tra cui spicca il (quasi) Mvp del campionato Davide Pascolo, vero trascinatore della cavalcata di Trento, che colleziona numeri di tutto rispetto (16p, 10r, 65% al tiro), il giovane di belle speranze Filippo Baldi Rossi e Walter Santarossa, aggregato a Trento dopo il fallimento di Lucca in DNA Silver, l’ex capitano di una stagione 2010/2011 davvero mai dimenticata a Trapani: non a caso prima dell’inizio del match viene premiato dai tifosi di casa e accolto tra gli applausi e gli abbracci. Premiato anche il pivot di casa Andrea Renzi, scelto dai tifosi come giocatore “ON” della squadra della stagione. Trapani parte con il quintetto classico, nelle file di Trento Lechtaler sostituisce nel ruolo di 5 Filippo Baldi Rossi, a riposo precauzionale in vista dei playoff. Partono bene gli americani di entrambe le formazioni e i lunghi Renzi e Pascolo (10-11), Santarossa fra gli applausi del pubblico di casa cambia un Lechtaler improduttivo in un momento in cui prevalgono gli attacchi sulle difese (sebbene non molto produttivi: Trapani ha già 0/5 da 3). Trento ruota sin da subito i suoi giocatori; Trapani deve aspettare l’8° minuto per cambiare Baldassarre (ben diverso da quello visto domenica scorsa contro Capo d’Orlando) con Ianes. Forray fa la guardia su Parker, mentre Lowery con due magie (già 11 punti e 100% al tiro) chiude il quarto sul punteggio di 19-20. Renzi giganteggia sotto le plance a spese di Santarossa (2+1, 24-22), mentre Lowery ancora protagonista in attacco si innervosisce per dei contatti non fischiati. Trento serve tutti i 5 in campo e registra un solido apporto dalla panchina che invece a Trapani manca visibilmente; il malumore dell’ambiente per le scelte arbitrali porta al tecnico di Lardo, che accusa la terna di aver fischiato tutte le situazioni dubbie a favore degli ospiti (che , va detto, a inizio partita espongono uno striscione invocando “rispetto” dalla Lega). Si accende Forray, Trento ha veramente tante bocche da fuoco ma i granata si tengono incollati con Parker e Renzi (-1); l’assenza della panchina però si fa sentire e Trapani perde concentrazione e lucidità: Pascolo e Triche firmano il primo allungo ospite (30-38), ma il bonus di Trento e una magia di Lowery per la schiacciata di Renzi accorciano le distanze sul -2. I bianconeri giganteggiano a rimbalzo offensivo, Trapani agguanta la parità con Baldassarre dalla lunetta (9/9 fin lì) prima che Spanghero fissi il punteggio alla sirena di metà match sul 40-44 per gli ospiti. Trapani nel complesso regge bene all’urto coi primi della classe (va ricordato), ma registra un misero 1/10 da 3 e al di fuori del quintetto titolare il contributo è veramente nullo (0 punti), mentre la zona non riesce a contenere l’urto dei tiratori ospiti (Pascolo ha 6/6 dal campo), che distribuiscono i punti tra tutti gli entrati in campo. Trapani parte forte con Renzi dai 6 metrii e mezzo e costringe gli ospiti all’infrazione dei 24’’, tenta di sparigliare le carte cambiando continuamente le difese, ma tra sorpassi e controsorpassi ha la meglio Trento che piazza un 6-0 e bombarda Trapani con le triple di Forray; si sveglia Lowery, davvero molto positivo anche nel settore assist, che ricuce al 28’ (57-61). Fa il suo – inaspettato - ingresso in campo Tabbi, mentre Trento si giova di molti doppi possessi (11 a 4 il confronto dei rimbalzi offensivi con Trapani), mentre prima Bossi e poi da 3 Rizzitiello tolgono la virgola alla panchina casalinga e chiudono alla terza sirena il punteggio sul 62-65 per i bianconeri. Emozionante l’avvio degli ultimi 10’ della stagione al PalAuriga: i tifosi granata ringraziano tutti – squadra, società, allenatori – e i 3000 presenti tributano un’ovazione a tutti i loro beniamini, con striscioni e nomi che campeggiano sugli spalti di un palazzetto in festa, quasi fosse la finale promozione. Forse l’emozione, forse la voglia di infiammare il pubblico fanno sprecare a Trapani tutti i primi possessi, mentre triple e rimbalzi in attacco premiano Trento che con un parziale di 9-0 in 2’ allunga fino al +12 (62-74). I granata sono totalmente in bambola, ma ci pensano Baldassarre con un 2+1 su rimessa e Lowery che segna ma non sfrutta il libero supplementare a firmare il contro-break di 5-0. Lowery è veramente stanchissimo, fa ancora 0/2 dalla linea della carità e lascia il posto a Parker, mentre un sempre più positivo Bossi suona la carica con una tripla e uno sfondo subito da Triche. Trento sembra avere le polveri bagnate e attacca male, Renzi e Parker accorciano a -2 (77-79) prima dell’ultimo minuto di gioco: Trento sbaglia ancora, fallo di Elder su Lowery a 19’’ dal termine che sbaglia altri due liberi ma il rimbalzo offensivo è di Trapani con 16’’ sul cronometro. Rimessa confusa, Baldassarre fa 2/2 ai liberi sul fallo di Elder e a 10’’ è perfetta parità (79-79). Trapani non è ancora in bonus, palla a Trento con Triche che sbaglia, ma Pascolo corregge in tap-in a 3’’ (79-81); coach Lardo non ha più time-out, la preghiera di Parker è fuori tempo massimo e Trapani dice definitivamente addio al sogno di proseguire la stagione. Il tributo finale alla squadra sottolinea il merito di questi ragazzi di non aver mollato mai, nemmeno sul -12 ad inizio del quarto conclusivo, contro la capolista e – quantomeno – di aver fatto sudare fino all’ultimo secondo ai trentini il successo esterno che garantisce a Buscaglia e soci matematicamente il primo posto (con la sconfitta di Biella in casa contro Verona). Onore al merito di Trento, che nonostante la cattiva serata al tiro del mastino Elder (solo 8 punti, 3/14 dal campo e 0/6 da 3) ha mostrato tutta la sua compattezza e solidità, doti che sicuramente nella post season la qualificheranno come la squadra da battere. La battaglia gli ospiti l’hanno vinta – al di là del tap-in vincente di Pascolo a 3’’ – soprattutto ai rimbalzi (35 contro i 26 casalinghi), voce nella quale si sono sentiti i chili e il talento superiori (Pascolo 12 e Lechtaler 11, quest’ultimo in 23 minuti di utilizzo! E con Baldi Rossi in panca…), mentre non hanno brillato nel tiro dalla lunga distanza (8/24, 33%). A Trapani non bastano invece quattro uomini in doppia cifra per sopperire alle scarsissime percentuali dall’arco (4/16, 25%) e alla quasi totale mancanza di apporto dalla panchina (si salva solo Bossi; Rizzitiello e Ianes ben poca cosa). Renzi si conferma vero trascinatore della squadra con 19p. e 10 rimbalzi con ben 8/13 dal campo; Lowery ci ha messo del suo: 18 e 4 assist e 7/10 (peccato per quei liberi sbagliati…). Baldassarre ha fatto i conti con qualche problema al tiro (5/13), ma ha sopperito coi liberi (6/7, 16 punti per lui), mentre Parker s’è visto troppo a sprazzi (12+5a, 4/10) e Ferrero si conferma sempre deludente dal punto di vista offensivo e quando Rizzitiello non c’è si sente la mancanza di un’ala che sappia segnare da 3 e dare man forte a Renzi e Baldassarre a rimbalzo. Resta, certo, l’amarezza per una qualificazione playoff che raggiungerà con tutta probabilità Veroli, squadra che Trapani ha battuto tutte e due le volte in stagione e apparsa in entrambe le circostanze inferiore al talento dei ragazzi in maglia granata, ma le sconfitte patite a Trieste e Brescia – non finirò di dirlo - hanno tagliato le gambe a Trapani, che poi s’è trovata invischiata in un finale di stagione da incubo, in cui ha affrontato tutte le prime 4 in classifica e ha battuto solo i cugini orlandini, peraltro con l’amarezza di aver sottratto a Pozzecco e soci un primo posto oggettivamente alla loro portata. Ma tant’è: gli occhi, bisogna dirlo, sono già puntati alla prossima stagione, anche se dopo la pausa pasquale i granata saranno ancora impegnati per l’ultima di campionato sul campo di Torino dell’indimenticabile Evangelisti. Da chi ripartire? Con quali ambizioni? I tifosi qualche idea se la sono già fatta e la società promette nel prossimo campionato che “ci sarà da divertirsi”. Sarà davvero così? Per il momento salutiamo come si deve questi 10 campioni che col cuore e la voglia ci hanno regalato tante soddisfazioni in questa stagione, con la speranza di fare bella figura anche a Torino e di onorare la maglia e i tifosi che, se non sempre è accaduto, ieri sono stati splendidi.
Gianluca Candore
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