Inserita in Attualità il 12/07/2013 da Redazione
Siamo proprio a... cavallo!
Personalmente mi colpiscono due cose. La prima è che in merito alla vicenda, la nostra redazione ha ricevuto e-mail provenienti da ogni parte d’Italia, tutte contrarie all’eventuale iniziativa. Paola da Ravenna, ad esempio, c’ha inoltrato il seguente conciso messaggio: “Per favore, basta con le botticelle! Un po' di amorevole rispetto per questi poveri cavalli non amati ma insensibilmente maltrattati e sfruttati. Ormai è una vecchia ridicola ‘tradizione’ senza senso: ABOLITELA!” Franco, invece, senza specificare da dove scrive, si rivolge direttamente al sindaco: “Sindaco Vito Damiano, Lei, evidentemente non ha meglio da fare che pensare a come poter sfruttare gli animali. Come si può mai pensare di far vivere dei cavalli con un clima estremo, i rumori, il traffico intenso con veicoli che sfrecciano vicino ai cavalli, le pavimentazioni inadatte, sconnesse o scivolose che certamente renderanno questi animali vittime di incidenti, malori e quindi costretti a pagare con la vita l’indifferenza e la crudeltà umana?”
E via così, passando per Alessandro da Milano, che sembra conoscere la nostra città: “Credo che Trapani sia una gran bella città (e lo dico con cognizione di causa visto che l'ho visitata come turista ), se la si gira a piedi e non in carrozza. Credo che le carrozze trainate dai cavalli non siano per nulla un'attrattiva per i turisti, soprattutto perché ledono la dignità e l'incolumità dell'animale che le traina. Credo che oramai nel 2013 dovremmo essere un pochino più evoluti, e dovremmo smettere di pensare che gli animali siano a nostro ‘USO E CONSUMO’. Gli animali esistono perché esistiamo noi, e noi esistiamo perché esistono loro. Inoltre Trapani, con le temperature eccessive che raggiunge d'estate, sarebbe un ‘forno’ per quei poveri animali, per non parlare dell'asfalto scivoloso. Pertanto – e qui si rivolge direttamente a Damiano – le chiedo di ripensare sulla sua idea. Grazie”. Anche stavolta, come da sempre umilmente cerchiamo di fare, abbiamo voluto dar voce ai cittadini. Non importa se siano trapanesi o meno, si è ovunque tali. Anzi, proprio il fatto che scrivano da Ravenna o Milano ci dà l’idea della portata di questa vicenda. Un secondo particolare però, come già anticipato, mi colpisce. Più che altro, a dire il vero, mi lascia perplesso, forse perfino disarma. Questi e altri mittenti dov’erano – così, per dirne una – quando a Trapani si discuteva della tanto criticata ipotesi di riservare un autobus ai soli immigrati? Eppure ne parlarono le più importanti testate italiane. Se da lontano scrivono al sindaco “in merito alla decisione di far circolare sul suo territorio comunale, ma anche sul nostro territorio, visto che l'Italia è territorio di tutti, le così dette ‘Botticelle’”, da un lato non può che darci forza, farci sentire meno soli nelle nostre battaglie. Dall’altro, invece, mi domando che senso abbia farsi sentire – e dobbiamo, costantemente, farlo! – a tratti, solo se una vicenda ci tocca più di un’altra.
Se non vado errato, in tutto lo Stivale si utilizzano gli stessi animali per il trasporto dei turisti. Con questo non giustifico tale pratica, a mio avviso obsoleta, né difendo chi l’ha proposta. Più semplicemente mi chiedo, senza voler fare apparire la mia città come una polveriera: “Perché proprio Trapani, quando a praticare questo business sono da decenni città ben più note?”
Diciamoci la verità, sarebbero tanti gli avvenimenti rilevanti sui quali discutere, per i quali indignarci e alzare la voce. Se proprio dobbiamo farlo, che sia sempre e non a intermittenza! “Visto che l’Italia è territorio di tutti”.
Marco Amico
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