Inserita in Attualità il 09/09/2013 da Redazione
Una domanda a Giacomo Tranchida
"Chi ha avuto la fortuna di visitare, almeno una volta nella vita, la cittadina di Erice, splendido borgo medievale in provincia di Trapani, conosce bene il fascino e la magia di un luogo senza tempo, che appare sospeso, tra mito e realtà, in una dimensione lontanissima dalla frenesia cui la civiltà ci ha oggi abituato. Chi, come me, ha una fortuna in più, quella di trascorrere ogni anno almeno due mesi della propria vita nel silenzio e nella pace delle stradine acciottolate di questo meraviglioso paesino, sente, come valore aggiunto, un legame profondo, prova un affetto quasi viscerale verso un luogo che costituisce parte integrante delle proprie radici familiari. E' forte, quindi, il dolore che si prova nel vedere quanto poco stiano a cuore le sorti della vetta ericina a chi dovrebbe, per mandato istituzionale, prendersene cura ma anche rendere conto del proprio operato. E se un gioielliere vedesse una perla preziosa al banco frutta di un supermercato, tra casse di fichi e di mele, cosa proverebbe?
Con questa domanda che mi frullava in testa mi accingevo, come ogni anno, a raggiungere la casa in vetta alla montagna nella quale da sempre trascorro le vacanze estive. Certo, nel tempo molto è cambiato, servizi e attrattive che prima invitavano i turisti a trattenersi ad Erice ben più di tre ore, adesso non esistono più, ma qualcosa di costante, da qualche anno a questa parte, rende quasi avventurosa la permanenza in vetta per un periodo superiore alle 24 ore: l'impossibilità di scaricare bagagli e merce di qualsiasi genere dopo le 11 del mattino. A leggerlo così, forse, nessuno storcerebbe il naso, ma provate a immaginare un pover'uomo che, sognando di trascorrere con la famiglia un tranquillo e riposante periodo di vacanza proprio al centro del paesino di Erice, prende l'aereo a Roma alle ore 17,35 e arriva a Trapani alle ore 18,50 o parte da Perugia alle ore 12,50 e arriva a Trapani alle ore 14,15 (e gli orari sono precisi, confermati dal sito della Ryanair). Bene, questo malcapitato signore ha due alternative: o rimanere ad ammirare le bellezze dell'aeroporto trapanese in attesa che arrivino le 2 del mattino (orario in cui, vivaddio, è consentito sostare in paese per scaricare i bagagli dalla macchina) o, seconda opzione, caricarsi sulle spalle valigie, borse e tutto l'occorrente per una magnifica vacanza, e salire (non in senso metaforico, eh!) in paese, salvo poi trascorrere le proprie ferie a letto con la schiena rotta (d'altro canto era arrivato ad Erice per riposare, quindi lo scopo è raggiunto!). Ma c'è di più: se il nostro malcapitato signore, dopo essersi ripreso, decide di trascorrere una giornata al mare a Trapani e ne approfitta per fare la spesa in un supermercato, spendendo la metà di quanto spenderebbe in un negozio di alimentari ericino, si trova a dover affrontare lo stesso dilemma: aspettare le 2 del mattino (non oso pensare a come, nel frattempo, sarà diventato il povero pesce fresco nel bagagliaio della macchina!), caricarsi di nuovo i pacchi sulle spalle (un'altra settimana a letto proprio no!) o, ed eccoci alla terza opzione, rischiare una multa per avere infranto un'ordinanza sindacale. Beh, ma per la legge di Murphy, si sa, “se qualcosa può andar male, lo farà”: ed ecco, quindi, i vigili, pronti a beccarti in fallo, e il verbale è subito compilato. Ci può stare, ha corso il rischio, è andata male, ma l'insulto fa parte delle regole del gioco? Sì, perché davanti alla giustificazione della spesa fatta a Trapani e non ad Erice (ma perché mai, poi, doversi giustificare con la polizia municipale?), il vigile urbano di turno replica: “se non può permettersi la vacanza ad Erice non è colpa mia”. Ora, la multa si può anche sopportare, ma la cafonaggine proprio no! E sia che il signore in questione può permettersi la vacanza pure ai Caraibi, ma sarà, o no, libero di scegliere come spendere i propri soldi? Vorrete togliergli la libertà di decidere se incrementare le casse del supermercato di Trapani o quelle del negozio ericino? E' la guerra dei poveri, come sempre! E se, dopo qualche giorno, il solito malcapitato avesse bisogno di portare a casa alcuni libri, molti libri? Eh già, perché lui è uno studioso, un ricercatore, e quei libri sono lo strumento principale del suo lavoro che, ahimè, sta per ricominciare. E davanti il solito dilemma: chili sulle spalle (eh, sì, questo è il peso della cultura, per i pochi che non lo sanno!) o rischiare, ancora una volta, la multa? Bisogna essere proprio sfigati per incappare nuovamente nei vigili, e per di più alle 9 di sera! Ma, si sa, Murphy colpisce sempre: le divise scure si confondono nel buio, ma più ci si avvicina più si scorgono chiaramente. E, di nuovo, non si può obiettare ad una multa per infrazione di un'ordinanza (ma se domani il sindaco stabilisse che tutti gli ericini devono circolare nudi, il trasgressore sarebbe passibile di denuncia?).....e, di nuovo, va bene la multa, ma, si chiede ancora una volta il pover'uomo che sta seriamente pensando ad una meta alternativa per le prossime vacanze, è così netto il confine tra la correttezza di un vigile che deve fare rispettare un'ordinanza e l'atteggiamento ai limiti dell'abuso di potere? Già, perché, questa volta, davanti alla solita spiegazione “devo scaricare la macchina”, il vigile risponde, con tono anche un po' arrogante e presuntuoso: “avanti, apra il bagagliaio, così vediamo questi bagagli e la finiamo una volta per tutte”. Il signore, allibito, apre il portabagagli (eh sì, mi dispiace, ma questa volta il torto è anche suo, non avrebbe proprio dovuto farlo!) e, con sommo stupore della polizia municipale, ci sono solo.....libri! Beh, questo è davvero troppo, la replica del vigile è prevedibile: “ma questi non sono beni urgenti, mi faccia il piacere, può anche lasciarli in macchina!”. Ora, capisco che la cultura è ormai riservata a pochi, non pretendo possa essere apprezzata dai vigili urbani di un piccolo paesino sperduto tra le montagne del trapanese, ma mi spiegate voi l'utilità di una serie di libri che stazionano nel bagagliaio di un'autovettura? Sorvolando poi sulla liceità (ma sarà un giudice a deciderlo!) di un comportamento che ricorda, a voler essere buoni, l'Inquisizione di storica memoria, o, a voler essere più recenti, i regimi dittatoriali cui, ritengo, facciano riferimento persino i libri di storia degli studenti ericini.
Non so se esista davvero questo malcapitato signore, ma in quanto fin qua raccontato ogni riferimento a fatti ed eventi realmente accaduti non è affatto casuale: ho vissuto tutto ciò in prima persona, io che, no, non abito né a Roma né a Perugia, ma a Palermo, e ovviamente non arrivo a Trapani in aereo, ma giungo ad Erice con la macchina e, per motivi lavorativi (e che comunque, s'intenda, non ho il dovere di giustificare a nessuno!), quasi mai entro le 11 del mattino, quindi nell'impossibilità di portare i miei bagagli in una casa per la quale vengono puntualmente pagate al comune di Erice tutte le tasse dovute. Mi chiedo: è lecita un'ordinanza che, di fatto, mi obbliga a raggiungere la mia dimora dalle 2 alle 11 del mattino o a caricarmi i bagagli sulle spalle? Mi è stato risposto che, in quanto villeggiante, ho diritto ad un pass che mi consente di transitare in paese a tutte le ore ma senza autorizzazione di sosta. Posso chiedere, se è lecito, cosa me ne faccio dell'autorizzazione a “transitare” in paese a tutte le ore? Non vado certo ad Erice per girare in macchina tutto il giorno! D'altro canto, mi chiedo ancora, piuttosto che dare l'opportunità di transitare ad ogni ora (ma vorrei proprio conoscere chi realmente lo fa!) perché non concedere, questo, sì, a qualunque orario, l'opportunità, a chi sta ad Erice anche solo per un periodo limitato, di sostare dieci minuti, giusto il tempo di scaricare la merce dalla propria autovettura? E lasciare al villeggiante la scelta della merce da portare? Sempre che sia lecita, ovviamente. O c'è forse qualche legge che vieta di riempire di libri la propria casa di villeggiatura? E, mi chiedo ancora, queste multe che dovrò, ahimé, pagare serviranno forse a qualcosa? Serviranno forse a fornire servizi, magari anche navette o altri mezzi di trasporto per quei turisti occasionali impossibilitati ad affrontare a piedi ripide salite? Serviranno forse a salvare questo piccolo angolo di paradiso dal rischio di “chiusura” per mancanza delle più banali regole di ospitalità e accoglienza? Certo, capisco che la legge dei numeri è quella che conta, capisco che il territorio di Erice vetta non “rende” (anche dal punto di vista elettorale) quanto quello di Erice valle, capisco che i turisti occasionali, i villeggianti abituali, i non residenti ad Erice non hanno voce in capitolo (e a chi mai dovrebbero interessare?), ma questa, purtroppo, è la politica che sta facendo sprofondare il nostro Paese.....e adesso la visuale è ben più ampia del ristretto orizzonte ericino! E, del resto, ogni elettore ha gli “eletti” che si merita e poiché io, alla fine, non voto ad Erice ho poco da domandare, ancor meno da pretendere, ma le multe, quelle sì, le pagherò al comune di Erice e se servissero a finanziare un corso di bon ton per i suoi vigili urbani, allora, forse, signor sindaco, le pagherei molto volentieri."
Maria Carmela, Palermo
|