Inserita in Cronaca il 31/01/2013 da Redazione
Megaservice, quale futuro?
La possibile approvazione della proposta di delibera, trasmessa all’esame dell’Aula lo scorso 23 gennaio dal Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Trapani, avente per oggetto lo scioglimento e la messa in liquidazione della Mega Service S.p.A., ha provocato ieri sera la forte protesta dei dipendenti della società partecipata al 100% dalla Provincia i quali, nel momento in cui, attorno alle ore 20,00, dopo un lungo dibattito ed una sospensione per consentire ai Capigruppo ed al Consiglio di Presidenza di contattare la Dott.ssa Luciana Giammanco impegnata a Palermo, si stava per procedere alla votazione del provvedimento, hanno impedito che l’operazione si potesse svolgere regolarmente occupando gli scranni dell’aula e spegnendo i microfoni. A questo punto, il Presidente Peppe Poma non ha potuto far altro che sospendere la riunione in attesa che si “calmassero le acque” anche a seguito dell’inevitabile intervento della Digos. Alla ripresa dei lavori però, dopo un’ora di forzata sospensione, è venuto a mancare il numero legale (presenti soltanto 16 Consiglieri rispetto ai 30 iniziali) per cui si è resa necessaria l’ulteriore sospensione di un’ora dei lavori assembleari per potere procedere al 2° appello che però, alle 22 circa, ha confermato la presenza in aula di soli 16 Consiglieri, così determinando il rinvio della riunione consiliare ad oggi pomeriggio in seduta di prosecuzione.
Una riunione dunque, quella di ieri sera del Consiglio Provinciale, che ha assunto anche i toni della drammaticità in considerazione del fatto che 72 persone rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro anche se l’Aula finora si è sempre battuta, destinando all’uopo e più volte risorse non indifferenti, per il mantenimento in vita della Mega Service. Ora però i nodi sono giunti al pettine e la recente assemblea straordinaria dei soci della partecipata ha certificato perdite per oltre 1 milione e 850 mila euro alla data del 31 ottobre 2012, perdite che la Provincia (socio unico) appare impossibilitata a ripianare tanto che i dirigenti del 1° e 3° settore nell’apposita relazione richiesta dal Commissario Giammanco hanno scritto, tra l’altro, che "la via dello scioglimento della Megaservice risulta obbligata al fine di evitare il protrarsi di una gestione antieconomica, con serie ripercussioni negative sugli equilibri di bilancio dell’Ente Provincia."
Intanto, mentre ieri il C.d.A. della Mega Service è decaduto per le dimissioni presentate da due dei tre componenti (Federico Messina e Caterina Verghetti) per cui la gestione della società passa nelle mani del Collegio dei Sindaci, il Consiglio Provinciale, per il tramite del Presidente Poma, che l’altro ieri è stato appositamente ascoltato dalla V Commissione Legislativa dell’ARS, unitamente al Commissario Straordinario dell’Ente Provincia ed ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL. Da questa audizione, sulla base della volontà in tal senso manifestata dal Commissario Straordinario della Provincia, è scaturita la richiesta di rinviare di qualche settimana il pronunciamento sulla proposta di deliberazione per lo scioglimento e la messa in liquidazione della Mega Service, nelle more della costituzione del tavolo tecnico prospettata da Luciana Giammanco, al fine di esperire ogni ulteriore utile tentativo atto a salvaguardare la prosecuzione dell’attività della Mega Service ed il mantenimento dei relativi posti di lavoro.
Tale passaggio il Consiglio Provinciale ha però deciso di subordinarlo all’acquisizione di una rituale conforme volontà da parte della Dott.ssa Giammanco che avesse efficacia realmente sospensiva della sua proposta di deliberazione di scioglimento e messa in liquidazione della società partecipata. Inoltre, Conferenza dei Capigruppo ed Ufficio di Presidenza hanno ritenuto di non poter accogliere la suddetta richiesta di rinvio, ritenendo invece più opportuna ed efficace una risoluzione del Commissario Straordinario per il ritiro dell’atto deliberativo in trattazione. Tale risoluzione non è però arrivata ma il Consiglio ha soltanto ricevuto la dichiarazione che in mancanza di un pronunciamento dell’Aula la delibera in questione non avrebbe prodotto effetti: un’affermazione considerata insufficiente dai vari gruppi politici. Tutto pertanto dovrebbe decidersi nel corso dell’odierna seduta di prosecuzione del Consiglio Provinciale.
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