Il consiglio comunale aperto, con all´ordine del giorno il progetto del campo e dell´impianto sportivo di contrada Misericordia, è stato un importante esercizio di democrazia che ha consentito di mettere alcuni punti fermi e di fare chiarezza su una questione fortemente avvertita da molti cittadini valdericini, ed in particolare dai giovani atleti e dai loro genitori, che hanno nella struttura un importante punto di riferimento di aggregazione sociale e per il tempo libero. Bene hanno fatto i gruppi di Uniti per il Futuro e Popolari per Valderice, dunque, a raccogliere le istanze dei cittadini ed a richiedere la seduta aperta. Non s´è trattato, come qualche consigliere di maggioranza ha voluto sostenere, di una provocazione politica; n´ di una difesa di scelte che furono prese dalla precedente amministrazione. La richiesta di Consiglio Comunale aperto, piuttosto, va letta ed interpretata come unico strumento per i consiglieri di opposizione per conoscere la proposta della maggioranza e la posizione della stessa rispetto al tema. È opportuno ricordare, per i risvolti sportivi e sociali che essa comporta, quanto sia importante che l´opera si realizzi. Il Valderice Calcio potrebbe tornare a giocare nel suo impianto le partite casalinghe (campo escluso dalla Federazione perch´ attualmente non a norma); le società di atletica potrebbero utilizzare la struttura per allenamenti e gare; l´impianto diverrebbe sicuro riferimento di diverse discipline sportive che vengono praticate nell´agro ericino e le società, ciascuna, potrebbero dare sostegno alla gestione dell´impianto stesso. Bene, dunque, che nel corso dei lavori siano anche emerse con chiarezza le motivazioni e le origini del progetto (restituire l´impianto alla fruizione dei valdericini) e del finanziamento, che hanno radici nella precedente amministrazione e che, vale la pena ancora ricordare, fu cospicuo (oltre 3 milioni di euro) e non semplice da ottenere dalla Regione (due soli comuni furono ammessi a finanziamento: Trapani e Valderice). Nel riconoscere che questo esecutivo ed il sindaco Spezia hanno dato continuità a quella antecedente azione amministrativa, come giusto e legittimo che fosse nell´interesse della collettività, dobbiamo con altrettanta fermezza registrare il tentativo di addossare alla precedente amministrazione ed alle forze politiche che oggi siedono in consiglio con le vesti dell´opposizione, la responsabilità di scelte che progettuali che appartengono solo ed esclusivamente al progettista nel quadro delle indicazioni di massima, come lo stesso progettista ha avuto modo di chiarire. Per questa ragione, nel ringraziare l´architetto Renato Caliò per la sua presenza e la sua paziente relazione sul progetto e la disponibilità a rivedere alcune scelte progettuali, dobbiamo anche rigettare al mittente il tentativo di provocazione, di alcuni consiglieri di maggioranza, che non abbiamo inteso raccogliere nel corso della seduta. Più importante ci è parsa la questione di merito, chiarita a seguito della relazione del progettista e dell´intervento dei responsabili degli uffici tecnici comunali: l´aver individuato, anche grazie al suggerimento del deputato regionale Girolamo Fazio, il percorso amministrativo e tecnico: un bando con procedura di appalto integrato. L´appalto integrato vedrà l´impresa aggiudicataria eseguire le opere dopo aver redatto il progetto esecutivo e si potrebbe quindi configurare l´ipotesi di un ribasso che consenta il migliore completamento possibile dell´impianto, campo di calcio e pista d´atletica, secondo le indicazioni giunte proprio dai suoi principali fruitori. Non vorremmo che questa occasione andasse sprecata come quella del Poligono di Crocevie che, ricordiamo, non fu realizzato per la cieca opposizione di alcuni consiglieri che scelsero la strada del "tanto peggio, tanto meglio". Nel dichiararci soddisfatti per l´esito del Consiglio che ha ripristinato alcune verità storiche e accolto le indicazioni degli sportivi valdericini e dei cittadini tutti che hanno potuto partecipare ad un importante momento decisionale su un impianto sportivo di loro diretto interesse, non possiamo che rilevare un neo, un punto oscuro, che è stato l´atteggiamento del Presidente del Consiglio Comunale. Egli, ancora una volta, come è uso fare durante le sedute, ha impedito ai consiglieri di opposizione di esercitare il loro diritto di replica e di critica, chiudendo repentinamente i lavori. Se è vero che il regolamento assegna solo alla sua figura istituzionale il compito di interrompere i consiglieri o di non concedere loro la parola, è altrettanto vero che tale delicata funzione andrebbe esercitata come terzo super partes con equilibrio ed imparzialità e con anche un po´ di eleganza, quest´ultima non richiesta dalle norme ma dal buon senso e però totalmente assente nei modi del Presidente Cicala.
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