Inserita in Politica il 27/02/2013 da Redazione
THE DAY AFTER: È UNA ITALIA ALLO SBANDO
I prossimi mesi saranno terrificanti, gli attacchi verranno lanciati da molti fronti, gli speculatori bombarderanno con lo spread, l’Europa con i diktat, le borse con gli indici. Cosa succederà? Che Governo e con quali coalizioni? Le consultazioni hanno decretato il fallimento di Bersani e la vecchia nomenclatura, riuscendo a sperperare ben 20 punti di vantaggio sulla coalizione di centrodestra, con vittoria sul filo di lana, 0.4%, con la maggioranza assoluta alla Camera con 340 deputati, ma la mancata vittoria al Senato non gli permette la formazione di un nuovo Governo anche con i voti del presunto “socio” Mario Monti. Il Cavaliere ha ottenuto un successo “miracoloso” ma non ha raggiunto il 40%, pur recuperando ben 10 punti dall’inizio della campagna elettorale, dimostrandosi il migliore in assoluto, nella comunicazione. La sua macchina ha retto benissimo ad ogni urto e alla fine ha avuto ragione anche per la debacle del Presidente uscente. Il Monti nazionale, meglio internazionale, osannato da tutti i capi di stato d’Europa e spinto dai mercati internazionali.
Chi ha stravinto è stato il comico genovese Beppe Grillo. Un risultato atteso ma non in questi termini. Primo partito alla Camera dei Deputati, secondo al Senato, ed in questi giorni proprio il comico genovese salirà al Quirinale per le consultazioni. Incredibile. Ma vero. Grillo azzanna le prede: nessuna alleanza, stipendio deputato a 2500,00 euro, niente finanziamenti ai partiti, Dario Fo al Quirinale (un premio Nobel non sarebbe male), no Tav, no Gronda, e pensa già ad un movimento europeo. Ma il day after non può non chiamare in causa i “trombati”, alcuni davvero eccellenti. Su tutti l'ex presidente delle Camera dei deputati, Gianfranco Fini; l'ex PM di Mani Pulite, Antonio Di Pietro; gli ex ministri Paolo Ferrero, i leader di partito quali Il fondatore di Grande Sud, Gianfranco Micciché, l’ex presidente della Regione Lazio ed esponente di spicco de La Destra, Francesco Storace e il leader del Mpa-Pds Raffaele Lombardo. Per quest'ultimo, probabilmente, è stata scritta la parola fine alla sua lunga carriera politica. Bocciato anche Fabio Granata, Carmelo Briguglio, Giulia Bongiorno e Oliviero Diliberto coinvolto nel flop patito dal partito del giudice Ingroia.
Resta fuori anche Ignazio La Russa che con la lista Fratelli d'Italia non ha ottenuto un gran riscontro. L'ex Ministro della difesa, tuttavia, riuscirà ad entrare in Parlamento.
Un altro dato sul quale occorre riflettere chiama in causa i 2.360.000 di schede tra bianche e nulle. Alla Camera non sono state conteggiate 1.260.000 schede, al senato 1.100.000. È stata la scelta di coloro che non nutrono una benché minima fiducia sulla politica?
È stata la scelta di chi è' scoraggiato, di chi non si sente rappresentato o di chi si è reso contro che la classe politica non ha a cuore le sorti del paese?
Sono interrogativi che lasciamo aperti e sui quali dovrebbero (ma lo faranno mai?) confrontarsi coloro che reggono le fila dell'intera classe politica.
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