Liberi Consorzi Comunali: scadono i mandati dei commissari, arriveranno altri delegati di Crocetta?
Il prossimo 31 ottobre scadranno improrogabilmente (?) gli incarichi dei commissari regionali nominati dal Governo Regionale per gestire le disciolte Amministrazioni Provinciali. Ad un mese dalla data in cui dovrebbero insediarsi gli amministratori democraticamente eletti non si sa cosa accadrà. Secondo i decreti di nomina dei commissari, la gestione dovrebbe passare agli organi previsti dalla legge istitutiva dei Liberi Consorzi di Comuni, ma ancora è tutto in alto mare. L’unico risultato che finora si è ottenuto è stato il blocco pressoch´ totale delle provincie, la carenza di fondi per le gestioni ordinarie, il collocamento indiscriminato in quiescenza del personale, l’assenza di servizi (di pulizia) e di materiali di uso comune, una specie di oligarchia in cui chi ha più potere se ne serve. Le province, insomma, sono state ridotte a carrozzoni utili soltanto per mantenere quella pletora di commissari scelti da Crocetta e di alti funzionari con stipendi da nababbo. Le attribuzioni di incarichi onerosi a dirigenti, i cui proventi avrebbero potuto essere destinati, per esempio, alla pulizia di uffici, non si contano nell’ambito delle nove province, così come avviene alla Regione con le nomine incontrollabili di consulenti, le sostituzioni di assessori non graditi alla corte, l’altalena di capi di gabinetto e dirigenti alla Presidenza della Regione ed in quasi tutti gli assessorati. Per quello che si è visto, l’istituzione dei liberi consorzi è servita, almeno sin’ora, a cancellare le province, sottraendole alla gestione degli organi democraticamente eletti e ponendole sotto la guida di una regione sprecona che, nonostante la miriade di dirigenti e di funzionari strapagati, non riesce a garantire nemmeno il controllo della spesa. Però sono stati ridotti i contributi ordinari alle ex Provincie, costrette a ridurre la loro presenza sul territorio, ad abbandonare in balia del nulla istituzioni e servizi come i consorzi universitari, gli enti culturali di cui le provincia facevano parte, e, per Trapani in particolare l’aeroporto di Birgi, le cui azioni sono passate alla Regione, che è completamente assente dalla gestione e dal funzionamento; anzi sembra che la minaccia di abbandono da parte della Ryan Air faccia comodo a quegli uomini politici che sostengono la priorità di Palermo e Catania e l’affermazione a spese dell’economia del territorio e dello scalo trapanese dell’aeroporto di Comiso. E per concludere, ricordiamo che mai nessun Governo ha cancellato enti ed istituzioni da sostituire con altri, senza prima avere in tasca le nuove gestioni ed i rispettivi regolamenti. Crocetta è stato capace di essere il primo ma certamente non sarà il migliore presidente della Regione Siciliana.
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