Inserita in Politica il 05/04/2013 da Redazione
I SINDACI NON VOGLIONO L'ACQUA A CARICO
Anche a nome dei Colleghi dei Comuni di Gibellina, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Valderice, Buseto Palizzolo, Custonaci, San Vito Lo Capo, Favignana, Castellammare del Golfo e Castelvetrano, vengo formalmente a richiederLe la disponibilità della sala riunioni per lunedì 8 p.v., a far ora dalle 9'30 e a seguire, per le 12,00, al pari a richiederLe, qualora possibile, la disponibilità di un confronto di merito con Ella. Gli argomenti che avremo modo di affrontare e confrontare con Ella riguardano la decisone unilaterale della Regione della cessione del servizio idrico ex EAS e l'affidamento diretto, a mo di "pillola", in capo ai Comuni, non solo di già impediti ed ingessati dai vincoli del patto di stabilita', ma onerati del far fronte alle disfunzioni abnormi provocate dalla stessa Regione con la fallimentare gestione EAS (mancata manutenzione alle condutture ed impianti, misuratori obsoleti e non funzionanti, mancato introito della fatturazione e forzosa non restituzione del canone fognario ai Comuni, nonché, causa il mancato commissariamento dell'Ato Idrico TP7, il contestuale mancato utilizzo delle risorse finanziarie europee e, aspetto ancor più grave, senza gestore co-finanziatore e imprenditorialmente capace di gestire un servizio idrico-integrato indispensabile e vitale per le nostre comunità). Se a ciò aggiungiamo la carenza di personale negli EE.LL. e l'incertezza dell'impiego/futuro dei precari che di già costituiscono il 50% delle correnti Piante Organiche, ma in che modo mai si potrà ipotizzare, tout court, in capo ai Comuni l'attivazione dei correlati e inevitabili istituendi servizi acquedotti (gestioni e manutenzioni reti, contabilizzazione e riscossione), al pari della garanzia di un servizio, degno di questo nome, che parli ma NEI FATTI di acqua pubblica??? E non aggiungiamo, seppur di gravissima e attuale emergenza, la situazione disastrosa relativa al dissalatore di Nubia, da sempre non funzionante e assai costoso, così come della faziosità dell'assegnazione dei pozzi regionali a taluni Comuni in danno di altri, derubricando i cittadini in classifiche politiche da serie "A", "B" e "C".... Di certo tutto cio' non sarebbe una "rivoluzione" ma nei fatti una involuzione gravissima di un corrente disservizio regionale che si vorrebbe scaricare unilateralmente sui Comuni e sui Sindaci, codardamente sfuggendo alle proprie responsabilità e caricando le stesse "ope legis" in capo ai primi cittadini quotidianamente a confronto - incontro con le tante piaghe sociali delle rispettive comunità.
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